La vicina lo accusa di averla lasciata rantolare in terra: 74enne a processo per omissione di soccorso
I fatti sono avvenuti a Festiona di Demonte. L’anziano, residente a Gaiola, si sarebbe disinteressato delle condizioni della donna in preda a una forte crisi d’ansiaAvrebbe abbandonato la sua vicina dopo averla vista accasciarsi nella neve in preda a una forte crisi d’ansia, non rispondendo alle sue invocazioni d’aiuto nonostante la donna stesse rantolando e vomitando.
Per questo C.M., nato nel 1946 e residente a Gaiola, si trova ora a processo con l’accusa di omissione di soccorso. I fatti sono avvenuti il 24 gennaio dello scorso anno in località Festiona Sottana, nel comune di Demonte. Qui l’imputato possiede un’abitazione confinante con la residenza dell’autrice della denuncia, una donna 44enne che vive insieme al marito e al figlio di nove anni. La Procura accusa C.M. di essersi allontanato dopo aver avvisato soltanto il bambino del fatto che la madre stava male, ma rifiutandosi di fornire indicazioni ulteriori su come allertare i soccorsi al piccolo terrorizzato.
Di tutt’altro segno la versione fornita in aula dall’uomo che quel giorno accompagnava a Festiona C.M., un 35enne legato da solidi vincoli con l’imputato e la sua famiglia: “Mi chiese di accompagnarlo perché avendo problemi di vista non se la sente di guidare quando c’è poca luce. So che c’era una questione in sospeso con i vicini relativa all’allacciamento dell’acqua”. Dopo aver visto l’anziano allontanarsi, il testimone afferma di averlo raggiunto pochi secondi più tardi e di aver notato C.M. suonare una campana nei pressi dell’abitazione e chiedere aiuto: “La signora era a terra, qualche attimo dopo sono sopraggiunti suo marito e due dipendenti dell’Acda ai quali è stato chiesto di chiamare il 118”. Poiché i due addetti non riuscivano a fornire le coordinate esatte del luogo, lo stesso C.M. avrebbe suggerito una soluzione: “Disse di indicare come riferimento il piazzale del Centro Fondo, dove qualcuno sarebbe andato ad attendere l’ambulanza. Io mi sono poi recato sul posto aspettando per circa mezzora i sanitari”. Solo dopo aver condotto a destinazione i soccorritori ed essere stati rassicurati da un’operatrice del 118 i due sarebbero quindi ritornati a Gaiola. Il testimone ha aggiunto di non aver visto la signora vomitare o rantolare.
Circa i rapporti tra lei e l’imputato, l’uomo ha affermato di non essere a conoscenza di particolari screzi. Versione confermata anche dalla moglie di C.M., che si è detta consapevole della contesa legata all’allacciamento dell’acqua ma ha riferito di non conoscerne le ragioni.
a.c.
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