L’ex comandante dei vigili di Vernante è sotto inchiesta: denunciato per molestie dalla “sua” sindaca
Alessandro Lovera, oggi in servizio a Bardonecchia, deve rispondere anche di peculato e di una presunta truffa assicurativa: “Chiarirò tutto” replica l’accusatoSi parla di baci sulla guancia, messaggi inopportuni, approcci “ossessivi e fastidiosi” nei confronti della sindaca di Bardonecchia Chiara Rossetti, autrice della denuncia contro l’ex comandante dei vigili urbani.
Lui, il 52enne Alessandro Lovera, sposato e padre di due figli, è un nome conosciuto nella Granda, non solo perché di origini cuneesi ma perché per ventitre anni, prima di trasferirsi nel centro dell’alta val Susa, è stato nei ranghi della Polizia Locale di Vernante. Prima come agente, poi come vicecommissario, infine commissario e vicecomandante del corpo nell’Unione Montana Alpi Marittime. Oggi è tuttora in servizio a Bardonecchia, anche se non più ai vertici della forza municipale.
Le accuse contro di lui sono di molestie aggravate, fraudolento danneggiamento di beni assicurati e peculato. A far scattare l’inchiesta della Procura di Torino, coordinata dal pm Giulia Rizzo, è stata come si diceva una segnalazione all’autorità giudiziaria da parte della prima cittadina: “Voglio tutelare me stessa e il mio Comune” spiega la donna, affermando di aver “sempre respinto i suoi approcci con molta educazione” e di essersi decisa a prendere provvedimenti solo dopo aver saputo che l’ex comandante “raccontava cose non vere in giro”.
Nell’atto di chiusura delle indagini si menzionano messaggi scritti con un “registro comunicativo inopportuno e conturbante”. Come quando, dopo una giornata a fianco della sindaca, Lovera le avrebbe inviato su Whatsapp la frase “oggi eri stupenda”. Ma non è solo su questo che si concentrano gli inquirenti. Al vigile si contestano un bacio sulla guancia, un appostamento all’uscita del municipio, uno “strusciamento” che sarebbe avvenuto in presenza di altre persone. In un’occasione, la sindaca sarebbe stata costretta addirittura a chiudersi a chiave in una stanza del palazzo comunale, per poi avvisare il comandante della stazione dei carabinieri manifestando il timore di venire inseguita e trattenuta dal capo dei vigili.
Il quotidiano La Repubblica, che ha riportato per primo la notizia della conclusione delle indagini, dà atto anche delle ulteriori accuse emerse a carico del funzionario. Secondo la Procura, avrebbe falsificato alcuni elementi di prova di un sinistro che aveva coinvolto un suo familiare, infortunatosi su una pista da sci ma non coperto da assicurazione. Per questo reato sono anche indagati il responsabile del soccorso delle piste di Bardonecchia, il responsabile dell’ufficio vendita ski pass e un medico. L’altra contestazione, ovvero l’ipotesi di peculato, riguarda l’uso personale che sarebbe stato fatto di due monopattini appartenenti alla Polizia Municipale.
Lovera dal canto suo si dice “incredulo” dell’accaduto, “perché con l’attuale sindaco di Bardonecchia c’era cordialità, un rapporto di assoluta stima e una certa confidenzialità, da ambo le parti”. Ma nessun abuso, assicura: “Chiarirò tutto. Ho assoluta fiducia nella magistratura”. Nella vicenda giudiziaria, secondo quanto riportato da fonti di stampa, entrerebbero anche il sindaco di Vernante Gian Piero Dalmasso e il segretario comunale Flavio Salvatico, per via di una valutazione professionale positiva espressa sull’operato del comandante, quando era ancora in servizio nel Cuneese. Le ipotesi di reato sarebbero il falso in atto pubblico e l’abuso d’ufficio.
Redazione
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