Mail diffamatorie contro un albergo di Limone, condannato un turista svizzero
Il cliente insoddisfatto aveva scritto a vari enti locali una serie di messaggi, in cui definiva il gestore dell’hotel ‘ignorante’ e ‘evasore fiscale’C’è chi ricorre alle recensioni online per esprimere le proprie rimostranze dopo un soggiorno insoddisfacente, e chi invece si spinge oltre. Qualche volta, però, davvero troppo oltre.
È il caso di G.R., un turista svizzero che nell’agosto 2017 aveva pernottato in un albergo di Limone Piemonte. Evidentemente insoddisfatto del servizio, aveva protestato con toni accesi, sia per posta elettronica che al telefono, ma non ancora contento aveva poi inviato una serie di mail alla Polizia Locale, all’ATL e al Comune che gli hanno fruttato una querela per diffamazione dai gestori dell'hotel.
Pare che l’oggetto di tanta irritazione riguardasse il parcheggio per i disabili. Il titolare dell’albergo ha poi riferito durante il processo di aver cercato una conciliazione con il cliente, venendo però apostrofato come “italiano di m. che lavora in nero” perché a suo dire non avrebbe rilasciato la ricevuta (la direzione dell’hotel sostiene invece che fosse stato l’uomo ad andarsene senza ritirarla).
Accuse dello stesso tenore contro il gestore, definito “ignorante” ed “evasore fiscale”, erano contenute nelle mail inviate in seguito. Nel corso di una telefonata, invece, lo svizzero avrebbe minacciato di “mettere una bomba” nell’edificio.
Almeno quest’ultima ‘voce dal sen fuggita’ gli è stata perdonata dalla Procura, dal momento che il pm Davide Fontana ha ritenuto insussistenti gli elementi per contestare anche la minaccia. Per la diffamazione ha chiesto invece la condanna a quattro mesi, che il giudice Sabrina Nocente ha portato a sei mesi e dieci giorni aggiungendo anche 550 euro di sanzione.
a.c.
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