Morì investita sulle strisce a 86 anni, patteggia una 88enne
Per la morte di Ferdinanda Carena, colpita da un’auto di fronte all’Ipercoop di Cuneo, l’anziana guidatrice ha riconosciuto la propria responsabilitàMorire a 86 anni attraversando le strisce pedonali, a poca distanza da un centro commerciale: il tragico destino di Ferdinanda Carena, pensionata cuneese, si era consumato il 22 dicembre dello scorso anno in via Cascina Colombaro, a pochi passi dall’Ipercoop.
L’anziana stava rientrando con la spesa, intorno alle ore 17, quando venne colpita da una Renault Megane Scenic e morì sul colpo. A guidare l’auto una signora di Madonna dell’Olmo, G.M.A., quasi coetanea della vittima: la scorsa settimana, all’età di 88 anni, ha patteggiato una condanna a un anno e due mesi di reclusione per omicidio stradale, con il beneficio della pena sospesa. Alla sanzione penale si aggiunge la revoca della patente di guida.
La guidatrice in un primo tempo aveva spiegato di non aver visto alcuna persona attraversare: “Ho sentito un forte botto e ho realizzato che una persona aveva urtato il mio specchietto sinistro. Ho frenato in modo brusco” si legge nelle sue dichiarazioni. Secondo la sua versione, la Carena stava attraversando fuori dalle strisce, in modo trasversale alla carreggiata: “Deduco che il pedone, avendo già attraversato la prima corsia, non si sia avveduto del mio arrivo” aveva spiegato alla Polizia Locale. La circostanza è stata però smentita dai consulenti tecnici, incluso quello nominato dalla difesa: è emerso che la donna a piedi si trovava sulle strisce e che solo il violento urto col veicolo l’aveva proiettata in avanti per una quindicina di metri. Nelle ore precedenti aveva nevicato molto e i marciapiedi non erano ancora stati sgomberati: anche questo particolare, rilevato dai cronisti nell’immediato, è stato ritenuto non dirimente.
“Il fondo stradale era asciutto, il tempo sereno, l’illuminazione diurna, la visibilità buona, il tratto di carreggiata rettilineo” si legge nelle annotazioni degli operanti, consegnate al sostituto procuratore Francesca Lombardi: per l’accusa la condotta dell’ottuagenaria automobilista fu “gravemente colposa”. L’istanza di patteggiamento degli avvocati difensori Michela Giraudo e Paolo Russo è stata accolta dal gip Cristiana Gaveglio. Oltre all’incensuratezza dell’imputata, è stato fatto valere tra le circostanze attenuanti l’avvenuto risarcimento alla famiglia della signora Carena, rappresentata dagli avvocati Enrico Collidà e Antonio Tripodi.
Andrea Cascioli
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