È morto Giorgio De Marchi, bandiera del Vicenza che giocò nel Cuneo (anche) sotto falso nome
Sotto la Bisalta per il servizio militare nella stagione 1956-1957, il centrocampista non sempre otteneva il permesso per giocare: in quelle occasioni la società biancorossa la schierava sotto l'identità di 'Cauda'Si è spento a Vicenza, all'età di 85 anni, Giorgio De Marchi, storico ex centrocampista del Vicenza, con cui a cavallo tra gli anni '50 e gli anni '60 giocò oltre 200 partite, tutte in Serie A. Nato a Schio il primo maggio del 1934, la sua parabola calcistica toccò anche Cuneo. Dopo gli inizi con la squadra della sua città natale, infatti, fu proprio la casacca biancorossa a lanciare De Marchi verso la massima serie. Il centrocampista giocò nel Cuneo la stagione 1956-1957, collezionando 29 presenze e 2 reti nel girone A del campionato di IV Serie che i biancorossi chiusero al terzo posto. Un piazzamento che per il Cuneo valeva la qualificazione al neonato campionato di Lega Interregionale, che sarebbe stato inaugurato l’anno successivo e che sarebbe poi stato comunemente conosciuto come “Eccellenza”.
Dalla stagione 1957-1958 il giocatore veneto avrebbe poi iniziato la sua lunga avventura con il Lanerossi Vicenza in Serie A, che sarebbe durata fino al 1966. De Marchi, oltre a disputare un ottimo campionato, durante la militanza al Cuneo fu protagonista di un curioso aneddoto. Trovandosi all'ombra della Bisalta per il servizio militare, non sempre riusciva ad ottenere il permesso per scendere in campo. La società individuò così uno stratagemma per aggirare l’ostacolo: in alcune partite De Marchi scendeva in campo sotto falso nome. Nella formazione consegnata ai giornalisti figurava il nome di “Cauda”, che in realtà era però proprio De Marchi.
Terminato il servizio di leva, De Marchi fece come detto ritorno a casa per diventare una vera e propria bandiera del “Lane", prima di concludere la carriera ancora con lo Schio e con una stagione al Trento. In suo ricordo ieri, domenica 12 gennaio, il Lanerossi Vicenza è sceso in campo con il lutto al braccio nella trasferta sul campo della Fermana.
Andrea Dalmasso
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