È morto l'artista Francesco Corni, disegnò la Granda che non c'è più
Nel Cuneese è ricordato per la restituzione del percorso archeologico dell'Abbazia di Borgo San Dalmazzo, ma anche per la ricostruzione delle città romane di Pollentia e Augusta BagiennorumÈ morto a 67 anni l'artista Francesco Corni, il disegnatore che con le sue tavole a china ha contribuito a ricostruire il patrimonio culturale e archeologico del Piemonte. Originario di Modena, era molto legato alla Valle d’Aosta, in particolare a Champorcher, dove trascorreva gran parte del suo tempo.
Nel Cuneese è ricordato per la restituzione del percorso archeologico dell'Abbazia di Borgo San Dalmazzo, sono sue anche le illustrazioni sugli usi funebri di epoca romana e il ciclo produttivo delle decorazioni di epoca medievale, oggi esposte sulle pareti dell'omonimo museo borgarino.
Aveva disegnato anche le diverse fasi della costruzione del Santuario di Vicoforte, del Castello di Racconigi e del suo parco, che oggi meriterebbe miglior manutenzione. Sulle sue tavole Corni aveva ricostruito Pollentia (l’attuale Pollenzo) in epoca Romana e di come doveva essere l’anfiteatro, straordinariamente evocativo anche il disegno del ‘castrum’ altomedievale.
Tra le sue opere anche la ricostruzione grafica della città romana di Augusta Bagiennorum (Bene Vagienna), con l’anfiteatro e il foro romano, del ‘Turriglio’ di Santa Vittoria dl’Alba e di alcune case romane di Alba Pompeia (Alba). I disegni furono inseriti nel volume ‘L’Atlante Cisalpino - Le città romane del Nord Italia’ e nelle sue tante pubblicazioni illustrate: ‘Torino Capitale’, ‘Gotico in Europa’, ‘I Castelli della Valle d’Aosta’, ‘Aosta, la città romana' (premio letterario René Willien 1990), solo per citarne alcuni.
Formatosi alla scuola di Charles Bonnet, archeologo svizzero, come disegnatore e rilevatore archeologico, dal 1975 si dedicò alla documentazione dei beni culturali e ambientali, prima come rilevatore nei cantieri archeologici, poi come autore. Ad Aosta partecipò al rilievo degli strati, delle strutture e degli oggetti dei cantieri della Basilica Funeraria di San Lorenzo, delle Terme, della villa suburbana della Consolata e di piazza Chanoux. Contribuì alla produzione di sette documentari Rai sul patrimonio artistico e archeologico della Valle d'Aosta, fornendo testi e disegni. Il funerale si terrà domani, giovedì 23 gennaio, alle 15, nella chiesa di Strambino, nel Canavese.
Samuele Mattio
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