Muore un medico in pensione ricoverato a Cuneo: era impegnato nella lotta al coronavirus
Il dottor Giulio Titta aveva contratto il Covid-19 assistendo gli ospiti di una casa di riposo. È il quarto operatore sanitario morto in PiemonteDopo una vita intera ad alleviare le sofferenze degli altri non se l’è sentita di restare a guardare senza fare nulla. Per questo Giulio Titta, medico di famiglia in pensione, era tornato in prima linea per affrontare la grande battaglia della sanità piemontese contro il coronavirus ed è caduto sul campo.
È morto stamane all’ospedale di Cuneo, dove era ricoverato in terapia intensiva da diversi giorni. Nato nel 1947, si era laureato nel 1972 ed era iscritto dal 1973 all’albo dei medici di Torino, con specializzazione in igiene e medicina sociale. Fino al settembre del 2010 era stato segretario regionale e revisore dei conti nazionale della Federazione dei medici di medicina generale, poi era divenuto consulente dell’Aress, l’Agenzia regionale per i servizi sanitari. Era un nome noto nella professione e in passato si era anche candidato alla guida dell’Ordine dei medici. Dopo la pensione aveva continuato a prestare la sua opera in una casa di riposo e qui sarebbe stato colpito dall’epidemia.
Il dottor Titta è il quarto operatore sanitario in Piemonte a pagare con la vita la propria fedeltà ai principi professionali. Due giorni fa era venuto a mancare il 68enne Renzo Granata, anch’egli medico di famiglia a Castelnuovo Scrivia, in provincia di Alessandria. Nel Torinese invece si piangono Francesco Moricca, tecnico radiologo della Città della Salute di 60 anni, e il dentista Ivano Garzena: quest’ultimo, trasferito anche lui al ‘Carle’ dopo l’aggravamento, se n’è andato ad appena 48 anni, lasciando la moglie e un figlio di 5 anni.
Redazione
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