Omicidio Nada Cella, due diari potrebbero decidere il destino dell’indagata cuneese
La Procura ha disposto accertamenti per verificare se in quelle pagine, scritte da Annalucia Cecere al tempo del delitto, ci siano dei pensieri utili alle indaginiSarebbero due diari la carta vincente in possesso degli inquirenti, per provare al di là di ogni ragionevole dubbio che Annalucia Cecere, oggi residente a Mellana nel comune di Boves, ha ucciso Nada Cella. La 24enne di Chiavari fu massacrata nel 1996 mentre si trovava al lavoro, nello studio del commercialista Marco Soracco. Anche quest’ultimo è indagato perché, secondo la Procura di Genova, insieme alla madre avrebbe coperto Cecere affinché non venisse incriminata per il delitto.
Il movente più accreditato è quello della gelosia che Annalucia provava verso la vittima. Analizzando i diari dell’indagata - scritti a mano nel 1996 e 1997 - gli investigatori sperano di trovare elementi ed indizi utili per accertarne le responsabilità. Su queste agende è stata anche disposta una relazione tecnico-grafica e di falso documentale. Accertamenti che potranno essere utili per ricostruire quanto accaduto oltre un quarto di secolo fa e dare finalmente giustizia a Nada e alla sua famiglia. Oppure, se gli indizi raccolti non fossero sufficienti per una condanna, per far uscire di scena e scagionare per sempre l’indagata, trasferitasi in provincia di Cuneo poco dopo la morte di Nada per iniziare una nuova vita.
Proprio in questi giorni la 55enne ha fatto sapere che non si presenterà di fronte ai magistrati genovesi per l’interrogatorio. I suoi avvocati, il chiavarese Giovanni Roffo e la cuneese Gabriella Martini, si dicono convinti che dimostrerà la propria totale estraneità ai fatti.
NaMur
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