Rapina in corso Nizza dopo una vincita al videopoker, parla la vittima
Una 50enne italiana e il convivente marocchino sono a processo con l’accusa di aver derubato l’imprenditore originario di Busca“Dopo una vincita alle slot si è presentato al bar e ha tirato fuori la mazzetta dei soldi, era già successo in passato. Gli ho detto di fare attenzione perché a qualcuno potevano fare gola”: così racconta in un’aula del palazzo di giustizia di Cuneo un amico dell’imprenditore rapinato e malmenato sotto i portici di corso Nizza.
Sono ora a processo per questa vicenda - avvenuta il 15 aprile 2018 - due imputati, la 50enne italiana C.B. e il suo convivente 37enne T.E., di nazionalità marocchina, al momento detenuto per altri reati. I due devono rispondere anche di lesioni perché la vittima, un imprenditore di origini buschesi residente a Cuneo, dopo essere caduto a terra riportò una frattura al naso e ferite guaribili in trenta giorni.
Poco prima della rapina l’uomo si trovava in un bar di corso Nizza, all’altezza della residenza per anziani Sant’Antonio. Qui ha riferito di aver trascorso l’intera domenica pomeriggio, alternando qualche bevuta con gli altri avventori alle frequenti visite in una vicina sala giochi. Insieme a lui c’era un amico che sostiene di aver ascoltato C.B. e T.E., anch’essi clienti abituali del bar, progettare l’aggressione a scopo di rapina: “Li ho sentiti bisbigliare qualcosa riguardo ai suoi soldi e all’intenzione di ‘fargli la festa’”.
Sulla dinamica della rapina, per la verità, la parte offesa ha fornito una versione contrastante in vari punti con quanto sostenuto nella scorsa udienza da un altro testimone, il quale aveva dichiarato di aver assistito alla scena e di essere stato spinto a terra a sua volta dai rapinatori. “Ero stato avvertito che qualcuno nel locale progettava di derubarmi, ma non ci ho dato peso” racconta l’imprenditore: “Mentre camminavo sotto i portici una persona alle mie spalle mi ha sfilato i soldi dalla tasca. Davanti a me c’era C.B., che mi ha impedito di prendere il cellulare e mi ha spinto”.
La donna, che conosceva di vista e aveva incrociato poco prima al bar, lo avrebbe spintonato una seconda volta dando modo al complice di raccogliere parte dei soldi e dileguarsi: “Non ho visto chi fosse l’altro - aggiunge il rapinato - ho immaginato che potesse trattarsi del suo accompagnatore”. In tutto sarebbero stati sottratti circa 350 euro, ma l’autore della denuncia non sa dire a quanto ammontasse la vincita alle slot.
Il processo è stato aggiornato al prossimo 15 gennaio per ascoltare i testimoni della difesa e procedere alla discussione finale delle parti.
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