Riapre il bioparco di Caraglio, ma il lago resta interdetto
Tolti i sigilli a tre settimane dalla morte della piccola Anisa Murati, per la quale sono indagate quattro personePuò riaprire da questa mattina il bioparco AcquaViva di Caraglio, teatro della tragedia dello scorso 17 luglio, con la morte della piccola Anisa Murati nel lago balneabile.
Alla struttura in frazione Bottonasco, aperta dal 2022, erano stati posti i sigilli da quel pomeriggio, per permettere agli inquirenti di effettuare tutti gli accertamenti del caso. Dopo ventitre giorni la Procura di Cuneo ha disposto il dissequestro dell’area verde. Il lago, tuttavia, rimarrà interdetto al pubblico.
Per la morte della bambina di sette anni, che viveva a Demonte e si trovava in gita con una cinquantina di bambini dell’estate ragazzi della valle Stura, c’è un fascicolo aperto con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Allo stato, sono indagati il gestore del bioparco Roberto Manzi, assistito dall’avvocato Narciso di Saluzzo, il parroco di Demonte don Fabrizio Della Bella, con l’avvocato Sacchetto di Cuneo, e due animatrici dell’estate ragazzi di Demonte, appena maggiorenni, difese una dall’avvocato Menardo e l’altra dall’avvocato Giuliano, degli studi torinesi Grande Stevens e Chiusano. A seguire gli sviluppi dell’inchiesta per conto della famiglia Murati è stata chiamata l’avvocato cuneese Noemi Mallone.
Redazione
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