Sassate contro l’autista del bus per rubare una bici: condannato un pregiudicato ghanese
La violenza al Movicentro di Cuneo. Il soggetto è una “vecchia conoscenza” delle forze dell’ordine, già espulso e condannato per l’aggressione a un agenteA fare le spese di un tentativo di furto è stato un malcapitato autista di pullman, intervenuto per evitare che la bicicletta di un collega venisse portata via da un ladro. Quest’ultimo, indispettito, ha pensato bene di rifarsi prendendo a sassate la persona che lo aveva “disturbato” e mandandola in ospedale.
A raccontare al giudice l’episodio di cui è stato vittima nell’ottobre dello scorso anno, presso il parcheggio del Movicentro di Cuneo, è stato lui stesso. L’autista, un 48enne salernitano, era in servizio su un bus di linea e aspettava di partire: “Ho visto un ragazzo passare con una pietra in mano e dirigersi verso la bici di un collega, legata a un palo”. Armeggiava per rubarla, confermano altri due testimoni: “Dal pullman gli ho urlato di lasciare stare e mi sono avvicinato toccandolo appena sulla spalla. Lui si è girato e mi ha colpito sull’occhio: mi sono solo difeso cercando di trattenerlo, sono intervenuti un collega e un altro signore”.
Lanciando e recuperando più volte lo stesso sanpietrino, l’aggressore aveva colpito l’altro uomo su un fianco, su una spalla e anche in testa. “In ospedale - ha riferito quest’ultimo - mi hanno dato quindici giorni di prognosi, ma sono rientrato a lavorare quando avevo ancora i punti in testa”. A chiamare il 112 era stato un volontario dell’Acli, intervenuto insieme a un passante che si trovava nel parcheggio: “Sembrava che si fosse calmato e se ne stesse andando, poi però ha preso un sanpietrino e lo ha scagliato contro l’autista” ha raccontato il volontario, quel giorno in servizio presso la sede del Caf nel Movicentro.
L’aggressore era risultato essere il ghanese Bilal Awudu, una “vecchia conoscenza” delle forze dell’ordine. Più volte denunciato, in quel periodo era anche gravato da un divieto di avvicinamento alla stazione emesso dal questore di Cuneo: “Giunti sul posto lo abbiamo trovato con un sasso in mano, urlava frasi incomprensibili” ha ricordato l’assistente capo di Polizia Cristian Acchiardi. Alla vista del taser, l’uomo si era seduto e non aveva messo in atto altri comportamenti aggressivi. Awudu, entrato in Italia come richiedente asilo e poi espulso, è stato condannato solo pochi mesi fa per aver buttato dalle scale un agente della Polfer, durante un controllo in stazione. In periodo di restrizioni anti Covid, aveva rifiutato di indossare la mascherina e urlato “il coronavirus non esiste, solo voi bianchi prendete il coronavirus”.
Questa volta il pubblico ministero Raffaele Delpui ha chiesto per lui la condanna a un anno e quattro mesi, senza attenuanti di sorta: “Nessun tipo di legittima difesa: un ladro sorpreso a rubare una bici ha aggredito un cittadino che cercava di impedirglielo”. L’avvocato Carlo Cianci, difensore dell’imputato, non ha contestato la ricostruzione degli eventi, deplorando però il mancato accertamento in merito allo stato di salute del ghanese, in particolare a un suo presunto stato di tossicodipendenza. Il giudice Elisabetta Meinardi ha condannato a un anno di reclusione e sei mesi di arresto l’imputato, revocando nei suoi confronti la sospensione condizionale concessa in tre precedenti occasioni.
a.c.
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