Scarcerato l’imprenditore ivoriano sotto accusa per caporalato
Osman Kouyate, a capo della cooperativa cuneese Salimo, era stato arrestato nei giorni scorsi insieme al cognato. Il tribunale del Riesame lo ha rimesso in libertàÈ stato scarcerato per disposizione del tribunale del Riesame di Torino il 50enne Osman Kouyate, ivoriano residente a Cuneo, incarcerato nelle settimane scorse con l’accusa di caporalato. Anche il cognato, presidente della cooperativa Salimo, è stato rimesso in libertà all’esito della richiesta presentata dai legali.
I due sono tuttora indagati per intermediazione abusiva e sfruttamento di manodopera e per entrambi resta l’obbligo di presentazione presso i carabinieri per due volte alla settimana. Gli accertamenti erano già in corso ad ottobre quando, a seguito di una perquisizione negli uffici della cooperativa, Kouyate aveva deciso di sgomberare i due alloggi dove ospitava 47 braccianti a Cuneo, tra via Santa Croce e via Meucci. I braccianti erano stati presi in carico da alcune realtà locali dell’accoglienza.
L’inchiesta condotta dai carabinieri del Nucleo ispettorato del lavoro è coordinata dal procuratore capo Onelio Dodero e dal sostituto procuratore Francesca Lombardi. Si ipotizza che gli imprenditori di origini africane abbiano preteso una serie di indebiti pagamenti dai lavoratori assunti, in massima parte anche loro immigrati dell’Africa subsahariana. Fino alla scorsa estate, la cooperativa Salimo impiegava 250 soci-lavoratori sia nelle campagne cuneesi che nelle zone di Alba e Saluzzo e nel Torinese.
Kouyate è in Italia dal 1992. Dopo gli inizi come semplice bracciante a Rosarno, in Calabria, ha costituito una solida realtà imprenditoriale ed è attivo anche nell’import-export con Paesi africani in vari settori.
a.c.
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