Sessanta cuccioli nellâallevamento-lager alle porte di Cuneo: finiscono a processo in due
Lâoperazione dei Forestali aveva condotto anche alla denuncia di una veterinaria: âMi dissero che avevo fatto un atto dâamore a portarlo via da lĂŹâ racconta un clienteâIl cane oggi sta bene. Il mio veterinario ci disse che avevamo fatto un atto dâamore a portarlo via da quellâallevamento, lui lo conoscevaâ: lo racconta uno dei 166 acquirenti di cani individuati dalla Procura di Cuneo dopo il sequestro di un allevamento in cittĂ e chiamati ora a testimoniare in tribunale.
Nel luglio del 2018 lâoperazione âNero Wolfâ condotta dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale dei Carabinieri Forestali di Cuneo aveva portato alla denuncia del quarantenne cuneese C.B., considerato lâideatore del presunto traffico illecito di cuccioli insieme a un goriziano residente in Ungheria, D.M., e a S.B., veterinaria buschese. Secondo gli inquirenti gli animali venivano prelevati nellâest europeo grazie allâintermediazione di D.M. e condotti clandestinamente in Italia da vari soggetti. Una volta giunti a Cuneo, C.B. si sarebbe incaricato di fornire falsi libretti sanitari e inoculare microchip identificativi alterati con la compiacenza della veterinaria (questâultima ha patteggiato una condanna).
Nellâallevamento situato a San Pietro del Gallo e intestato al suocero di C.B. i Forestali avevano rinvenuto e poi affidato alla Lida una sessantina di cuccioli pronti per essere commercializzati. Negli anni sarebbero state centinaia le persone frodate, convinte di aver acquistato cani di razza da allevamenti italiani e trovatisi invece, in moltissimi casi, con bestiole in grossa difficoltĂ perchĂ© debilitate dal precoce distacco dalle cure parentali e dal viaggio estenuante a bordo di macchine e furgoni.
Alcuni dei clienti sono stati sentiti nellâultima udienza del processo a carico dei due allevatori. Uno di loro ha riferito di aver acquistato un bulldog francese da C.B., pagandolo 600 euro in contanti: âNon mi ha fatto nessuna fattura. Quando ho chiesto di vedere i genitori mi ha risposto che non erano lĂŹ: diceva che erano di razza ma senza pedigree. Ho ricevuto il microchip ma non la scheda anagrafica, che ho firmato in biancoâ. In allevamento câerano cuccioli di varie razze, perlopiĂč bulldog e cavalier king, ma nessuno dei testimoni ricorda di aver mai visto esemplari adulti che potessero corrispondere al profilo dei possibili genitori. Singolare la vicenda di due acquirenti di cavalier king: âIl mio cane - ha spiegato uno dei due - aveva un fratello giĂ scelto da una signora di Dronero che conosco. Ci siamo poi parlati e abbiamo scoperto che le date di nascita sui documenti non coincidevano. Rimanemmo stupiti, câera forse un mese di differenzaâ.
Dalle verifiche allâanagrafe canina i militari avevano scoperto che i cuccioli erano registrati come nati presso le abitazioni degli acquirenti: in nessuna scheda identificativa si menzionava lâallevamento. Nellâabitazione dellâimputato, allâepoca dipendente Michelin, erano state rinvenute attrezzature veterinarie (siringhe, medicinali e microchip) e un passaporto canino ungherese risultato falso. Gli esami genetici condotti dai Forestali avrebbero inoltre permesso di accertare che quasi nessuno dei cuccioli sequestrati aveva rapporti di familiaritĂ con i cani adulti presenti.
Il pubblico ministero ha chiesto poter ascoltare una quarantina di proprietari. Lâistruttoria proseguirĂ il 28 ottobre.
a.c.

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