Si divertivano a guardare video di stupri, suicidi, attentati e decapitazioni: arrestati
Nei guai anche un 21enne cuneese. Lo scambio avveniva su Telegram. L'accusa è di propaganda e istigazione a delinquere, ma alcuni avevano avviato una "campagna di addestramento" e si esercitavano a sparareUn 21enne cuneese, attualmente residente in provincia di Salerno, è stato arrestato stamane (mercoledì 30 novembre) dalla Polizia di Stato con l’accusa di propaganda e istigazione a delinquere per discriminazione razziale etnica e religiosa. Con lui sono stati fermati altri due coetanei liguri, ai quali viene ascritto il ruolo di “promozione e direzione” del gruppo. I tre facevano parte di una chat Telegram che propagandava violenza. Tra le accuse contestate, a vario titolo, vi è anche quella di aver fatto apologia, attraverso il web, di gravi delitti (omicidi e stragi), anche terroristici, e di aver istigato la violenza sessuale in danno di minori, inoltre ad aver diffuso materiale pedopornografico.
I giovani che partecipavano alla chat, di età compresa tra i 14 e i 21 anni, scambiavano sull’app di messaggistica video e immagini pedopornografiche, di coprofagia, necrofilia, decapitazioni, torture ed esecuzioni provenienti dagli ambienti jihadisti. Nelle immagini erano ricorrenti mutilazioni e automutilazioni, violenze xenofobe, razziste e omofobe accompagnate da commenti di approvazione ed esaltazione intrisi della tipica retorica suprematista. Le loro conversazioni, basate sull’antisemitismo e sul razzismo, palesavano simpatie naziste, oltre ad atteggiamenti misogini da cui derivava “divertimento” per la visione di video di donne, perlopiù minorenni, intente a suicidarsi o mentre venivano violentate o uccise. È altresì emersa l’esaltazione, nelle chat, nei confronti degli "school shooters", autori di massacri di massa nelle scuole americane, i cui video delle stragi venivano condivisi nella chat e le gesta fatte oggetto di intenzioni emulative. Alcuni dei giovani avevano inaugurato una vera e propria “campagna di addestramento” al tiro con armi ad aria compressa, utilizzando come bersaglio effigi di importanti cariche dello Stato in varie zone abbandonate della città di Genova.
s.m.
CUNEO Polizia - Cronaca