“Sono il tecnico del gas”: residenti di Chiusa Pesio smascherano la presunta truffa
Le segnalazioni ai carabinieri hanno portato alla denuncia di un 22enne lombardo, ora a processo. A tutti avrebbe chiesto denaro per l’installazione di un congegnoSono state le chiamate di diversi chiusani a bloccare sul nascere una possibile truffa, per la quale un giovane lombardo è ora sotto processo a Cuneo.
Nel febbraio dello scorso anno il 22enne Julian Corso, residente a Manerbio nel Bresciano, era stato fermato dai carabinieri della stazione di Chiusa Pesio, allertati dai residenti. Il soggetto, già segnalato per episodi analoghi nella sua regione di origine, avrebbe cercato di estorcere soldi ad alcune persone presentandosi casa per casa e millantando di aver ricevuto l’incarico di revisionare stufe e impianti del gas.
Un 68enne ha raccontato in aula: “Il signore è venuto a casa mia e ha suonato il campanello, dicendo ‘sono quello del gas, dovrei vedere l’impianto’. Non lo avevo mai visto prima, indossava un cartellino con il nome”. Il sedicente addetto, ha aggiunto il testimone, avrebbe spiegato di dover installare un congegno: “Ha detto che era diventato obbligatorio per legge e che il nuovo dispositivo costava 320 euro, ma siccome sono pensionato mi avrebbe scontato trenta euro. In seguito ho visto che quegli apparecchi si vendono a venti euro su Amazon”. Con la scusa di allontanarsi per prendere il denaro necessario, il pensionato era rientrato in casa e aveva avvertito le forze dell’ordine: “Quando ha visto arrivare i carabinieri è sbiancato” ha detto.
Ai militari, nel frattempo, erano giunte analoghe segnalazioni in paese. Una signora settantenne ha riferito di essersi insospettita perché il sedicente tecnico sembrava conoscere informazioni personali sul suo conto: “Sapevo che sono vedova, ma non è scritto sul campanello. Lui era un giovane distinto con una borsa nera a tracolla, sui trent’anni, l’età di mio nipote: non avrei mai pensato fosse un truffatore”. Anche la signora, malgrado le insistenze del visitatore e le minacce di sanzione, era riuscita a metterlo alla porta. La stessa scena si era ripetuta in casa di un 72enne: “Aveva un cappello in testa e una mascherina che copriva parte del volto. A metà scala ha detto di dover installare un apparecchio per il gas, io gli ho risposto che non lo avrei fatto entrare e in modo un po’ brusco l’ho allontanato. Poi ho chiamato i carabinieri”.
Oltre alla denuncia, il giovane oggi imputato aveva rimediato anche un verbale da 400 euro: non aveva rispettato il divieto di spostamento tra regioni ancora vigente. Il prossimo 28 settembre arriverà la sentenza.
a.c.
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