Staccò un orecchio a morsi al compagno di carcere: processo alla ‘furia ceca’
La folle aggressione nella sala ricreativa del penitenziario di Cuneo. Vittima un detenuto nordafricanoI tifosi juventini ricordano senz’altro il soprannome con cui era noto alle cronache sportive il Pallone d’Oro Pavel Nedved: la ‘Furia Ceca’. Lo stesso nomignolo si presta a definire un suo connazionale recluso nel carcere di Cuneo, e protagonista di ben altre imprese.
M.R., nato nel 1982 a Zatek in Repubblica Ceca, è chiamato a rispondere davanti al giudice del reato di lesioni personali gravi ai danni di un compagno di detenzione marocchino, appena ventenne all’epoca dei fatti. Si parla di un’aggressione avvenuta il 19 dicembre 2017 nella sala ricreativa del penitenziario di Cerialdo.
Pare che all’origine del fattaccio ci fosse una discussione tra i due carcerati relativa all’uso di una bomboletta del gas in cella. Secondo le accuse, M.R. si sarebbe scagliato contro il nordafricano afferrandolo per il collo e strappandogli una parte dell’orecchio sinistro. Il tutto sotto gli occhi non troppo vigili di altri detenuti: otto di loro si sarebbero dovuti presentare nell’udienza odierna al palazzo di giustizia, ma nessuno è venuto a testimoniare.
C’era invece il dottor Federico Quaranta, che aveva visitato il giovane aggredito e stilato il referto medico: ferita lacero contusa al padiglione auricolare sinistro, compatibile con un morso umano. Inutili i tentativi di riattaccare il pezzo di orecchio asportato, tanto che si era reso necessario un intervento di chirurgia plastica ricostruttivo che non ha però evitato lo sfregio permanente.
Si tornerà a discuterne nella prossima udienza, fissata al 3 febbraio 2020.
a.c.
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