Tenda bis, all’indomani del disastro riprende il processo a Cuneo
Sedici imputati devono rispondere di frode, truffa aggravata e altri reati: secondo le accuse avrebbero dilatato i tempi del cantiere fino al sequestro nel 2017È stata un’udienza “interlocutoria” quella tenutasi stamani davanti al tribunale di Cuneo nell’ambito del procedimento sui lavori del Tenda bis.
Il processo vede imputate 16 persone, accusate a vario titolo di furto, truffa aggravata, frode nelle pubbliche forniture e falso ideologico relativo ai documenti di cantiere. A rispondere dei reati contestati sono perlopiù dipendenti della Grandi Lavori Fincosit spa che si era aggiudicata i lavori, insieme agli incaricati dell’Anas e a vari professionisti responsabili di supervisioni e consulenze. Tra loro il direttore tecnico Antonino Froncillo e il capo cantiere di Fincosit Antonio Palazzo, nonché i funzionari Anas Vincenzo D’Amico, direttore dei lavori, e Giuseppe Rocco, direttore operativo.
Le indagini, condotte a partire dal settembre 2016, erano arrivate alla svolta con una vasta operazione della Guardia di Finanza il 24 maggio 2017, quando fu disposto il sequestro del cantiere i cui lavori procedevano dal 2013. Il blitz si concluse con l’esecuzione di nove misure cautelari, tra cui cinque arresti domiciliari. I lavori per la costruzione della galleria furono sospesi ad aprile 2018. Solo nel giugno di quest’anno, con il subentro di Ati Edilmaco (seconda classificata nella gara d’appalto internazionale bandita nel 2009) si era messo a punto un nuovo cronoprogramma che prevedeva di ultimare il tunnel entro la fine del 2021 e stimava in altri tre anni i tempi di rifacimento dell’attuale galleria. All’indomani della frana che ha cancellato i collegamenti stradali tra l’Italia e la Francia attraverso il Tenda, diventa ora impossibile prevedere quali saranno i tempi per il riavvio dei lavori, destinati comunque a subire di nuovo un lungo stop.
Nel procedimento contro i responsabili del “cantiere infinito” si sono costituiti parti civili la Provincia di Cuneo, il Comune di Limone Piemonte e lo Stato francese, il quale ha corrisposto quasi metà dei 176 milioni di costi di realizzazione. In caso di condanna, la Grandi Lavori Fincosit, l’Anas e la società di progettazione ingegneristica Italconsult spa dovranno corrispondere i danni. Il 18 gennaio 2021 è prevista la prossima udienza del processo, nella quale verrà ascoltato come testimone d’accusa il luogotenente Marcello Casciani della Guardia di Finanza di Cuneo.
Andrea Cascioli
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