Tenta di uccidere il marito avvelenandolo: arrestata (VIDEO)
In manette una quarantanovenne di Bra. Nel sangue trovate tracce di una molecola presente nei veleni topicidiEra ricoverato da ottobre presso l’ospedale di Bra per una polmonite grave, ma presentava valori alterati nel sangue. Dagli esami di D.D., braidese di 55 anni, emergevano molecole di anticoagulanti (acenocumarolo), antiglicemici e una molecola, il bromadiolone, presente nei veleni topicidi. La dirigenza dell’Asl CN 2 ha segnalato così la situazione ai Carabinieri, il tutto è stato poi accertato dal laboratorio tossicologico dell’Ospedale San Martino di Pavia. A tentare di avvelenare l'uomo era la moglie, Laura Davico, 49 anni, operaia, che ora si trova in carcere alle Vallette ed è stata messa in stato di fermo il 28 dicembre: la donna è accusata di tentato omicidio aggravato, a condurre le indagini sono stati i Nas di Alessandria. La vicenda ha coinvolto una famiglia apparentemente ordinaria: i due sono sposati da più di vent’anni, entrambi operai, hanno due figli di cui uno minorenne. I dettagli dell'operazione sono stati svelati in una conferenza stampa nella mattinata di oggi, venerdì 11 gennaio.
L’uomo era già stato presso ricoverato presso gli ospedali di Savigliano, Bra e Torino a causa di crisi respiratorie, ma si era poi ripreso tornando nella sua abitazione. Il 21 dicembre l’Asl CN 2 ha evidenziato delle circostanze di particolare gravità, il 26 dicembre veniva effettuato un controllo di esami del sangue e venivano riscontrati dei valori alterati dell’INR associati a valori glicemici molto ridotti (44).
Il dosaggio dimostrava dei deficit della vitamina K. O si era di fronte a un soggetto che aveva una sindrome rarissima o di fronte a un’assunzione non prescritta di anticoagulanti orali. Nei giorni successivi sono state fatte una serie di analisi, in quanto la situazione poteva aggravarsi nel breve termine e l’uomo rischiava seriamente di perdere la vita. I NAS hanno iniziato le indagini, per scoprire poi che la moglie somministrava al marito, a sua insaputa, una serie di sostanze dannose per la sua salute, che lo avrebbero brevemente portato alla morte.
L'uomo è risultato positivo a una serie di anticoagulanti e antiglicemici, poi ritrovati durante le perquisizioni: aveva la glicemia bassa e sangue che non coagulava.
Ha seguito il caso il Procuratore della Repubblica di Asti, Vincenzo Paone. Il movente non è ancora stato individuato. La donna ha fatto delle dichiarazioni che sono ora al vaglio dell’autorità giudiziaria, ma ritenute inverosimili. Il marito, che ora sta bene, ha manifestato invece grande sorpresa per la situazione. Ora verranno nominati consulenti tecnici per approfondire la vicenda per fare piena luce sui fatti, mentre la donna dovrà difendersi dalle pesanti accuse.
a.d. - s.m.
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