Truffa da 70mila euro a un’azienda di cosmetici, condannati due pregiudicati di Cuneo e Vottignasco
Operando come agenti di vendita della Forever Living i due emettevano bollettini postali falsificati facendosi accreditare dall’azienda ordini mai effettuatiIl ‘giochino’, come l’ha definito in aula il pubblico ministero Davide Fontana, era semplice: operando come incaricati alle vendite per conto di un’azienda di prodotti di bellezza, trasmettevano ordini di acquisto inesistenti accompagnati da falsi bollettini postali che attestavano l’avvenuto pagamento da parte dei clienti finali.
Con questo sistema il 50enne M.T., residente a Vottignasco, e il 43enne D.B.F. di Cuneo avevano intascato circa 70mila euro tra aprile e settembre del 2012. A farne le spese la filiale italiana della Forever Living Products, multinazionale che produce e commercializza cosmetici, integratori e bevande a base di aloe vera: solo da una successiva verifica era emerso che le ricevute inviate a mezzo fax dai rappresentanti non erano mai state accreditate e che i bollettini risultavano in realtà contraffatti.
Entrambi gli imputati hanno precedenti specifici: M.T. era stato condannato a un anno e quattro mesi nel 2015 per aver estorto denaro da alcuni immigrati in cambio della promessa di una regolarizzazione dei documenti. Nella stessa occasione D.B.F. era stato invece assolto dall’accusa di concorso in truffa e mediazione creditizia abusiva.
Per entrambi l’accusa ha chiesto la condanna a nove mesi di reclusione nel procedimento intentato dopo la denuncia della Forever Living. L’avvocato Fabrizio Di Vito, legale di M.T., ha rilevato come nell’abitazione del suo assistito non fossero stati rinvenuti durante la perquisizione bollettini intestati all’azienda: “La società avrebbe dovuto controllare i conti prima di procedere ai pagamenti: da parte degli imputati non ci sono stati gli artifici e raggiri che presuppongono la truffa, ma un falso grossolano” ha aggiunto l’avvocato.
Il giudice Marco Toscano ha condannato entrambi alla pena di un anno e nove mesi, più 800 euro di sanzione, 15mila euro di provvisionale alla parte civile e un risarcimento danni da definire in sede civile. Al solo M.T. è stato concesso il beneficio della sospensione condizionale della pena.
a.c.
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