Ubriaco al volante, esce di strada e accusa l’amico: ma al processo la sfanga
Solo una multa per l’automobilista, trovato sul luogo di un incidente a San Benigno. Aveva cercato di convincere i carabinieri di non essere la persona che guidavaA processo per lesioni colpose gravi, poi per guida in stato di ebbrezza, è finito assolto per via di un errore commesso dai carabinieri: la pattuglia sopraggiunta sul luogo dell’incidente, infatti, non lo aveva informato della possibilità di essere assistito da un legale.
Così si è conclusa la vicenda giudiziaria di F.C., albanese residente a Costigliole Saluzzo, che nel settembre del 2022 era stato coinvolto di notte in un sinistro stradale sulla provinciale tra Cuneo e Tarantasca, all’altezza di San Benigno. A bordo dell’auto viaggiavano lui e un amico, entrambi poi risultati positivi all’alcol test: l’uomo identificato come guidatore del veicolo aveva 2,10 g/l, il passeggero 2,20 g/l. Ad avere la peggio era stato quest’ultimo, che aveva riportato lesioni. F.C. se l’era cavata con una ferita al braccio, dopo essere finito in un prato con la macchina.
“Diceva frasi abbastanza sconnesse ed era agitato, alzava anche la voce” ha ricordato un carabiniere. Entrambe le persone a bordo dell’auto erano già uscite dal veicolo: “Non essendoci nessuno al momento dell’arrivo non abbiamo potuto identificare subito chi fosse il guidatore. Dal lato passeggero rinvenivamo però una scarpa sinistra e un portafoglio appartenente all’amico di F.C.”. Un indizio che avrebbe portato i militari a concludere che fosse quest’ultimo a guidare, sebbene lui avesse cercato di convincerli del contrario. I due erano stati condotti in ospedale in ambulanza e sottoposti all’esame sull’assunzione di alcolici.
In istruttoria è emerso che sul verbale mancava un’indicazione, relativa appunto alla scelta di farsi assistere da un legale o meno. Sentiti sul punto, entrambi i carabinieri intervenuti hanno ammesso di non ricordare se la domanda fosse stata posta. Perciò il pm Alessandro Borgotallo ha dovuto chiedere l’assoluzione per l’imputato anche riguardo alla guida in stato di ebbrezza: l’imputazione originaria di lesioni stradali gravi era già venuta meno, perché non si è potuto accertare se il passeggero avesse riportato ferite con prognosi superiori al quaranta giorni. “Rimane solo l’involucro, la contestazione amministrativa: quantomeno è emerso che F.C. fosse alterato” ha concluso il rappresentante dell’accusa. Alle conclusioni si è associato l’avvocato Paolo Botasso, difensore dell’imputato.
Il giudice Marco Toscano, riqualificando il reato, ha assolto l’imputato e disposto la trasmissione degli atti in Prefettura per quanto concerne la violazione amministrativa.
Andrea Cascioli
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