Un detenuto ricoverato all'ospedale Carle ha aggredito due guardie carcerarie con calci e pugni
I fatti si sono svolti nel pomeriggio di oggi. Il sindacato: 'Sicurezza annientata da provvedimenti scellerati'
Il Sindacato della polizia penitenziaria ha comunicato che nel primo pomeriggio di oggi, mercoledì 15 novembre, nel Reparto Infettivi dell’Ospedale Carle di Cuneo, in frazione Confreria, si è verificata un'aggressione a due poliziotti da parte di un detenuto temporaneamente ricoverato presso la struttura. Il recluso ha aggredito la Polizia Penitenziaria mentre accompagnava l’infermiera che gli stava portando la terapia in camera. L'uomo si è scagliato contro gli agenti con calci e pugni. Una delle due guardie è rimasta ferita nella colluttazione.
Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), ha commentato la notizia: “Questa è l’ennesima aggressione che si registra in Piemonte e dovrebbe fare seriamente riflettere sulla necessità di adottare opportuni provvedimenti per scongiurare ulteriori fatti violenti contro poliziotti penitenziari”.
Anche il Segretario Generale Donato Capece è intervenuto sulla vicenda, affermando che “Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più. Lo diciamo da tempo, inascoltati: la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati”.
Vicente Santilli, segretario regionale per il Piemonte del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE), ha commentato la notizia: “Questa è l’ennesima aggressione che si registra in Piemonte e dovrebbe fare seriamente riflettere sulla necessità di adottare opportuni provvedimenti per scongiurare ulteriori fatti violenti contro poliziotti penitenziari”.
Anche il Segretario Generale Donato Capece è intervenuto sulla vicenda, affermando che “Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più. Lo diciamo da tempo, inascoltati: la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati”.
s.m.
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