Un giubbotto rubato nella carrozzella dell’anziana che assisteva: a processo una badante
La cittadina moldava è accusata di aver sottratto un capo all’OVS di Cuneo, ma si difende: ‘Tutto un equivoco’Quel giubbotto non voleva nemmeno prenderlo, giura R.O., finita a processo per un presunto furto al negozio OVS nell’Auchan di Cuneo.
La donna, una badante moldava, era stata fermata nell’aprile dell’anno scorso da un addetto alla sicurezza del punto vendita, che l’aveva osservata mentre usciva con il capo di abbigliamento non pagato nascosto in una borsa: “L’ho vista infilare la giacca in una borsa, appesa alla sedia a rotelle dell’anziana che assisteva. Con lei c’era anche un uomo. Quando è suonato l’allarme ho avvisato la direzione”. La signora si era subito giustificata, affermando che si fosse trattato soltanto di una disattenzione: “Ma è quello che dicono tutti, quando vengono sorpresi”.
In aula la presunta taccheggiatrice ha continuato a protestare la propria assoluta innocenza: il giubbotto sarebbe stato provato ma poi scartato, e solo per una dimenticanza è finito in quella borsa. Prova ne sia il fatto che un altro giubbotto di pelle, del tutto simile, era stato invece regolarmente acquistato all’uscita: “Mio figlio mi aveva chiesto un giaccone di taglia L e colore nero, quello che poi ho comprato. L’altro era blu e della misura XL, per questo ho deciso di non prenderlo”.
Inutili, afferma R.O., anche i suoi tentativi di spiegarsi con il direttore, che ha sporto querela: “Non era nemmeno in negozio, è arrivato molto dopo e mi ha trattata in modo umiliante nonostante mi fossi offerta di acquistare anche l’altro articolo, pur di evitare guai”. Insieme a lei quel giorno c’era un amico, che si era offerto di aiutarla nelle compere, oltre all’anziana che accudiva. Anche nei suoi confronti, dice l’imputata, la direzione dell’OVS sarebbe stata piuttosto scortese: “La signora aveva avuto un ictus poco tempo prima, per questo non potevo lasciarla a casa da sola. L’hanno costretta a restare in negozio con me per due ore, mentre saremmo dovute rientrare a prendere le medicine”.
Il prossimo 15 ottobre sarà il direttore del punto vendita ad essere ascoltato come testimone.
a.c.
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