Vaga con un coltello nel tunnel di Tenda, condannato a quattro mesi
Il 32enne torinese, già gravato da un mandato di cattura, era stato notato da alcuni addetti dell’Anas mentre rientrava in Italia a piediEra rientrato in Italia dal tunnel di Tenda nel marzo 2019, dopo due anni trascorsi da girovago all’estero. Lo avevano notato i dipendenti dell’Anas, mentre percorreva a piedi il valico internazionale, segnalando il fatto alle forze dell’ordine. A un successivo controllo però era emerso che J.G., nato nel 1987 e originario di Torino, era gravato da un precedente mandato di cattura e teneva con sé un coltello di marca ‘Recuerdo M.Lombardia’ con una lama di 30 centimetri.
Cosa che gli è costata la denuncia per detenzione illecita di armi, nonché per possesso ingiustificato di oggetti da scasso. Insieme alla lama, infatti, il 32enne - in passato condannato per reati a fini di lucro - custodiva anche un paio di tenaglie di cui non aveva saputo giustificare il possesso.
ll suo difensore, l’avvocato Agostino Ferramosca, ha spiegato che il coltello serviva per l’attività di raccoglitore di rame che il suo assistito aveva esercitato in modo saltuario nel periodo trascorso in Spagna e che J.G. se ne serviva all’occorrenza anche per mangiare. Il pubblico ministero Raffaele Delpui ha chiesto invece di sanzionare la detenzione ingiustificata dell’arma con otto mesi di arresto.
Al termine del procedimento, celebrato con il rito abbreviato, il giudice Sabrina Nocente ha riconosciuto la colpevolezza di J.G. condannandolo a quattro mesi e dieci giorni di arresto.
a.c.
LIMONE PIEMONTE Colle di Tenda - Limone Piemonte - Armi - Cronaca - processo