Viaggi di piacere e 500 euro al mese in cambio dei furti di protesi al Santa Croce
Chiarito il quadro: il materiale sanitario sottratto dall’infermiere finiva in un negozio di Nichelino. Ora anche il presunto ‘corruttore’ è ai domiciliari
Antonio Iannicelli ha confessato: aveva un complice a cui consegnava la merce rubata. Il coordinatore infermieristico del Blocco Operatorio del Santa Croce arrestato lo scorso giovedì 18 luglio con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato (ora gli è contestata anche la corruzione) cedeva il materiale sanitario sottratto all’ospedale di Cuneo a un negozio di Nichelino, nel Torinese. La società specializzata nella vendita all’ingrosso di materiale ospedaliero coinvolta è la ‘Sanitor Sas’ di Luigi Martinelli. L’uomo, 71 anni, residente a Vinovo, è stato colpito nei giorni scorsi da un’ordinanza di custodia cautelare e oggi si trova agli arresti domiciliari. I due si conoscevano da molti anni in quanto erano ‘dell’ambiente’ dall’inizio degli anni 90’.
Come già scritto dalla nostra testata nelle scorse settimane i primi sospetti sono stati interni. Proprio da un controllo di routine effettuato dal personale dell’ospedale Santa Croce e Carle è emerso come nel Blocco Operatorio fossero presenti spese incomprensibili e incongruenti, poi quantificate in un ammontare di 951 mila euro (la stima precisa è notizia di oggi) . La Guardia di Finanza, acquisendo gli atti stessi e confrontandoli con i chirurghi dell’azienda ospedaliera ha avuto la certezza che il materiale sanitario acquistato non fosse mai stato utilizzato, veniva ordinato dall’azienda ospedaliera, ma senza mai giungere al nosocomio.
Il modus operandi di Iannicelli era quello di ‘scaricare’ le protesi su interventi chirurgici effettuati dal 2014 al 2019. “Uno scenario sconvolgente, su alcuni pazienti venivano scaricati strumenti che non avevano nulla a che fare con l’intervento subito e di cui non avevano alcun bisogno” hanno spiegato le Fiamme Gialle in una conferenza stampa svoltasi oggi, mercoledì 4 settembre, alla Caserma ‘Cesare Battisti’ di Cuneo.
Erano principalmente cinque i prodotti sottratti da Iannicelli, tra cui una protesi che si innesta nel braccio quando subisce un operazione chiurugica. Trafugate anche centinaia di ‘rocchetti’ di un costoso filo in titanio necessario al mantenimento della struttura ossea quando c’è una frattura. Altri erano invece fili da sutura rubati (che hanno un costo rilevante, di circa 35 euro ogni 40 centimetri).
“Ho preso circa 6 mila euro all’anno (circa 500 euro al mese n.d.r.) e mi ha pagato qualche viaggio di piacere” ha ammesso Iannicelli davanti al Giudice per le Indagini Preliminari Emanuela Dufour. L’infermiere, dopo l’arresto, ha confessato i reati commessi, chiamando in causa il Martinelli, dando il via alle misure eseguite nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Cuneo e facendo ipotizzare agli inquirenti anche il reato di corruzione. Il pagamento avveniva in contanti.
L’attività di indagine, ribattezzata ‘Operazione Titanio’ in parte ancora in corso, è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica di Cuneo, Onelio Dodero. Nelle scorse settimane le Fiamme Gialle, hanno formulato la richiesta di adozione di un decreto di sequestro del profitto di reato conseguito dalla ‘Sanitor Sas’ di Martinelli nei confronti del Santa Croce, quantificato in oltre un milione di euro.
Come già scritto dalla nostra testata nelle scorse settimane i primi sospetti sono stati interni. Proprio da un controllo di routine effettuato dal personale dell’ospedale Santa Croce e Carle è emerso come nel Blocco Operatorio fossero presenti spese incomprensibili e incongruenti, poi quantificate in un ammontare di 951 mila euro (la stima precisa è notizia di oggi) . La Guardia di Finanza, acquisendo gli atti stessi e confrontandoli con i chirurghi dell’azienda ospedaliera ha avuto la certezza che il materiale sanitario acquistato non fosse mai stato utilizzato, veniva ordinato dall’azienda ospedaliera, ma senza mai giungere al nosocomio.
Il modus operandi di Iannicelli era quello di ‘scaricare’ le protesi su interventi chirurgici effettuati dal 2014 al 2019. “Uno scenario sconvolgente, su alcuni pazienti venivano scaricati strumenti che non avevano nulla a che fare con l’intervento subito e di cui non avevano alcun bisogno” hanno spiegato le Fiamme Gialle in una conferenza stampa svoltasi oggi, mercoledì 4 settembre, alla Caserma ‘Cesare Battisti’ di Cuneo.
Erano principalmente cinque i prodotti sottratti da Iannicelli, tra cui una protesi che si innesta nel braccio quando subisce un operazione chiurugica. Trafugate anche centinaia di ‘rocchetti’ di un costoso filo in titanio necessario al mantenimento della struttura ossea quando c’è una frattura. Altri erano invece fili da sutura rubati (che hanno un costo rilevante, di circa 35 euro ogni 40 centimetri).
“Ho preso circa 6 mila euro all’anno (circa 500 euro al mese n.d.r.) e mi ha pagato qualche viaggio di piacere” ha ammesso Iannicelli davanti al Giudice per le Indagini Preliminari Emanuela Dufour. L’infermiere, dopo l’arresto, ha confessato i reati commessi, chiamando in causa il Martinelli, dando il via alle misure eseguite nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza di Cuneo e facendo ipotizzare agli inquirenti anche il reato di corruzione. Il pagamento avveniva in contanti.
L’attività di indagine, ribattezzata ‘Operazione Titanio’ in parte ancora in corso, è stata coordinata dal Procuratore della Repubblica di Cuneo, Onelio Dodero. Nelle scorse settimane le Fiamme Gialle, hanno formulato la richiesta di adozione di un decreto di sequestro del profitto di reato conseguito dalla ‘Sanitor Sas’ di Martinelli nei confronti del Santa Croce, quantificato in oltre un milione di euro.
s.m.
CUNEO Ospedale Santa Croce - Indagini - Fiamme Gialle - Onelio Dodero - Antonio Iannicelli - Emanuela Dufour - Santitor Sas - Luigi Martinelli