Violenze sessuali durante una visita, la denuncia di una paziente porta alla sbarra un medico
La giovane, che aveva dolori alla schiena, parla di un’“ispezione” vaginale eseguita senza guanti, ma anche carezze e richieste di messaggi: “C’era qualcosa di storto”Si era rivolta a quello specialista perché da mesi pativa forti dolori alla schiena, nella zona lombare. Tanto forti, spiega oggi in tribunale, da impedirle di proseguire gli studi e il lavoro. A parlare è una giovane cuneese, 27enne all’epoca dei fatti, che ha denunciato per violenza sessuale un neurochirurgo con studio in città.
Il medico l’avrebbe sottoposta a palpeggiamenti che non avevano nulla a che fare con lo scopo della visita, secondo la paziente, fino a una vera e propria “ispezione” vaginale eseguita senza indossare i guanti. Durante l’esame lo sconcerto le aveva impedito di reagire, ma appena uscita dallo studio si era resa conto di aver subito un abuso: “Avevo intuito che ci fosse qualcosa di storto, sbagliato, schifoso, ed ero turbata da questo” confida, in lacrime, davanti ai giudici. Tutto ciò sarebbe accaduto nella seconda visita, quando si era presentata sola dal medico, raccomandatole dal fisioterapista che l’aveva in cura già da tempo.
Nella prima visita, alla presenza della madre e dello stesso fisioterapista, non era successo nulla di insolito. Il dottore l’aveva fatta spogliare di maglia e pantaloni, praticando pressioni sulla zona lombare e controllando le anche e i riflessi delle ginocchia. Alla fine le aveva prescritto un ciclo di antinfiammatori e una risonanza magnetica al bacino, oltre alla prosecuzione della terapia fisioterapica. Tre settimane dopo la paziente era tornata, facendo presente al dottore che gli antinfiammatori non avevano sortito effetti e con la fisioterapia “il dolore era cambiato, ma non era assolutamente diminuito”. Il medico l’aveva fatta sdraiare sul lettino e aveva praticato le stesse manovre della precedente visita. Poi avrebbe cominciato a palparla sulla zona inguinale e vicino ai glutei. Arrivato all’area vaginale, la ragazza aveva avvertito un cambiamento: “Prima era stato uno sfioramento, questi erano toccamenti decisi e presenti”. Sempre chiedendole se avvertisse dolore, il sanitario avrebbe inserito le dita nella vagina: “Non si era neanche disinfettato le mani né le aveva lavate” racconta la persona offesa, menzionando il fatto che solo in un secondo momento l’uomo avrebbe infilato i guanti.
Lei non aveva parlato del fastidio fisico provocato da quell’esame, perché abituata a “non lamentarsi”: “Era una visita medica e io non ho mai detto ‘mi ha fatto male’ durante una visita. Non ho detto che ero a disagio perché avevo molto dolore alla schiena, volevo solo che qualcuno mi dicesse cosa avevo”. A testimoniare l’atteggiamento equivoco dello specialista, secondo lei, concorrerebbero altri dettagli, a cominciare dal fatto che il medico non avesse chiesto nessun compenso a fine visita. Ma non solo: “Mi diede il numero di telefono personale e mi disse di scrivere un messaggio per fargli sapere come stessi, cosa che nella prima visita non aveva fatto. Prima di aprire la porta mi aveva anche dato una carezza sulla testa, dicendo ‘mi raccomando scrivimi un messaggino, non mi fare preoccupare’”.
I sospetti si sarebbero rafforzati in seguito, apprendendo da una conoscente della madre di presunte molestie che la donna affermava di aver subito dallo stesso medico: “Raccontò che aveva avuto un incidente anni prima ed era stata seguita da lui. Non era il suo medico curante, ma commentava le sue cartelle e gliele portava a casa. Lei era molto infastidita dalla cosa, non sapeva come bloccarlo ma non denunciò nulla: semplicemente, disse che all’ennesima volta in cui si era presentato a casa aveva mandato suo marito ad aprire e lui gli aveva chiesto di smettere di presentarsi”.
L’istruttoria proseguirà il 22 gennaio con l’audizione di altri testi.
PRECISAZIONE
In relazione all'articolo, l'Azienda Ospedaliera "Santa Croce Carle" di Cuneo precisa che lo specialista neurochirurgo cui sono attribuite le presunte violenze non appartiene all'équipe diretta dal dottor D'Agruma.
Andrea Cascioli
CUNEO cuneo - violenza sulle donne - violenza sessuale - donne - Cronaca - Medici - processo