Volavano con un drone nella zona di involo del gipeto in alta valle Maira, multati
Rintracciati attraverso le immagini pubblicate sul web, i due piloti sono stati multati dai guardiaparco. I fatti la scorsa estateNei Parchi, Riserve naturali e nelle ZPS, ZSC e SIC che costituiscono il vasto arcipelago di aree protette europee di Rete Natura 2000 è vietato il volo con il drone. La limitazione è prevista per la tutela della fauna selvatica. Per questo i guardiaparco delle Aree Protette Alpi Marittime hanno comminato due sanzioni da 1152 euro per aver volato con il drone, senza autorizzazione, in alta Valle Maira, nella Zona Speciale di Conservazione (ZSC) e Zona di protezione Speciale (ZPS), spazi tutelati dall’Europa e gestiti dall’Ente con sede a Valdieri. Le violazioni sono state compiute la scorsa estate, durante i periodi di nidificazione del gipeto e involo del piccolo, battezzato Ali. Un evento storico che in provincia di Cuneo non si verificava da quasi un secolo.
I guardiaparco in seguito a segnalazioni di “navigatori del web” sono risaliti ai trasgressori attraverso i video pubblicati sui canali social Instagram e Youtube. Uno dei contravventori nel video realizzato con il suo velivolo ha anche filmato per più secondi il cartello con l’avviso “Volo droni regolamentato” affisso sulla parete del rifugio Stroppia. La struttura del Cai Monviso-Saluzzo si trova ai piedi del primo salto della cascata Stroppia e non lontano dal sito di nidificazione del gipeto.
Agli accertamenti sulle generalità dei trasgressori e sui loro aeromobili sono seguiti i verbali di contestazione con l’invito a rimuovere dal web le riprese effettuate con il drone nell’area protetta e anche a segnalare ai propri “follower” il motivo della cancellazione per evitare eventuali emulazioni, che oltre ad essere passibili di “multe salate”, in taluni casi possono essere configurabili come reato.
Non è la prima volta che il personale di vigilanza dell’Ente verbalizza piloti di drone nei parchi, riserve naturali e nelle aree di Rete Natura 2000 (per esempio sull’alta Via del Sale). In questi territori il sorvolo di velivoli è vietato da alcuni provvedimenti legislativi, in particolare dalla Legge quadro nazionale delle aree protette (L. 394/1991) e dalle Misure di Conservazione degli habitat e delle specie di flora e di fauna.
La deroga al divieto di volo nei territori gestiti dall’Ente può essere concessa esclusivamente per fini professionali, valutando preventivamente che l’attività non abbia potenzialmente effetti negativi dal punto di vista della tutela ambientale. Le eventuali richieste di autorizzazione devono essere inviate all’Ente Aree Protette Alpi Marittime almeno sette giorni prima della data dell’attività con il drone, utilizzando il modello disponibile nella sezione “Modulistica” del nostro sito areeprotettealpimarittime.it.
Per conoscere le zone in cui vige il divieto di volo con drone il riferimento ufficiale è il portale (D-Flight), gestito da ENAV (Ente Nazionale Aviazione Civile), tramite il quale ogni proprietario di aeromobile (dal drone all’elicottero) deve procedere alla propria registrazione.
Redazione
ACCEGLIO Alpi Marittime