Accusati di aver pagato il pranzo con denaro falso, a processo due allevatori del Fossanese
I due, denunciati da una ristoratrice di Trinità, sono già stati coinvolti in passato in una vicenda di compravendite di gasolio agricolo con assegni scopertiDue banconote da venti euro sono costate un procedimento penale per truffa e spendita di denaro falso a due allevatori della Granda, G.M. (classe 1966, residente a Fossano) e C.G. (classe 1972, residente a Bene Vagienna).
Gli imputati sono già stati rinviati a giudizio dal tribunale di Cuneo per fatti occorsi nel medesimo anno, il 2018: ai due allevatori si contestava in quell’occasione di aver messo in piedi una truffa da diverse migliaia di euro legata ad acquisti e rivendite di gasolio agricolo tramite assegni scoperti.
Nel corso delle indagini, i carabinieri avevano perquisito le abitazioni dei due ritrovando a casa di C.G. banconote da venti euro contraffatte analoghe a quelle che qualcuno aveva “rifilato” pochi mesi prima a una ristoratrice di Trinità, in pagamento di un pranzo. La donna aveva riconosciuto in foto non C.G. ma il suo presunto complice G.M.: un conoscente dei due ha poi confermato in aula di averli visti insieme nel ristorante di Trinità, proprio nel giorno della truffa.
Le perquisizioni, ha precisato il maresciallo capo Chiara Boasso, all’epoca a capo della stazione carabinieri di Bene Vagienna, avevano portato alla luce anche altri elementi relativi al filone principale di indagine, quello sulle compravendite di carburante: “Il gasolio veniva acquistato tramite assegni e scaricato una volta a casa di G.M. e una volta a casa di C.G.: le persone che li hanno querelati conoscevano i due soggetti”. Il blocchetto di assegni era poi risultato essere intestato a un’altra persona, in quel momento in carcere.
Il 9 febbraio si terrà l’udienza conclusiva del processo per la vicenda delle banconote.
a.c.
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