Carabinieri, assolto il comandante del Norm di Fossano: era accusato di aver falsificato un verbale
Per il maresciallo, che la Procura riteneva responsabile del falso ideologico, era stata chiesta la pena di un anno e mezzo. La sentenza lo ha scagionatoÈ stato assolto dal giudice Marco Toscano per non aver commesso il fatto il maresciallo A.M., comandante del Nucleo Operativo Radiomobile dei carabinieri di Fossano, a processo per falso ideologico.
Il militare era chiamato in causa nella vicenda giudiziaria relativa al dissequestro di un furgone, avvenuto nel marzo 2019. Durante un normale controllo stradale, una pattuglia del 112 aveva verificato la sussistenza di una denuncia per appropriazione indebita a carico del proprietario del mezzo. Il furgone era stato quindi sottoposto a sequestro. In caserma era sopraggiunto il proprietario, titolare di una ditta di trasporti con sede a Rivalta di Torino, che aveva chiarito la sua posizione: anche se la denuncia presentata dalla sua ex moglie non era ancora stata ritirata, di fatto la donna aveva rinunciato all’azione legale. Versione confermata dalla diretta interessata, una volta che i carabinieri erano riusciti a contattarla.
I militari avevano quindi deciso di dissequestrare il veicolo e riconsegnarlo al proprietario, senza però attendere il decreto del pubblico ministero. Per aver attestato falsamente l’esistenza di un provvedimento della Procura, due sottoposti del maresciallo A.M., un brigadiere e un appuntato della stazione di Fossano, hanno poi patteggiato una condanna. L’accusa riteneva però che l’ordine fosse partito dal comandante, mentre quest’ultimo aveva negato di fronte al giudice ogni addebito. Al termine di una dura requisitoria, il procuratore capo Onelio Dodero aveva chiesto la pena di un anno e sei mesi per il maresciallo.
Quest’ultimo aveva ammesso di aver lasciato la propria casella postale a disposizione dei sottoposti e di essersi allontanato dall’ufficio nel primo pomeriggio, senza però istigarli a disattendere le procedure: “Gli avevo detto di aspettare l’ordinanza di dissequestro e solo dopo consegnare il verbale. Il giorno seguente sono tornato in ufficio ma non ho più incontrato i colleghi, supponevo che non ci fossero stati problemi perché nessuno mi aveva chiamato. Solo più tardi, durante le ferie, ho appreso che la Procura chiedeva notizie di un verbale di cui non ero a conoscenza”.
“Nessuno nega ci siano stati errori di gestione e valutazione in questa vicenda, ma ci sono riscontri istruttori che rendono credibile la versione data dal maresciallo” aveva invece sostenuto l’avvocato Davide Calvi, difensore del militare con 23 anni di servizio alle spalle. Il comandante, aveva aggiunto il legale, era venuto a conoscenza del verbale solo il giorno dopo: “Avrebbe dovuto controllare? Probabilmente sì, ma nessuno lo ha chiamato per fargli presente che il decreto non stava arrivando e chiedere ulteriori istruzioni”.
a.c.
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