Caso Ferragni-Balocco, le segnalazioni degli acquirenti al Codacons: "Ci sentiamo truffati"
L'associazione ha lanciato un'azione collettiva che mira a far ottenere risarcimenti a chi ha acquistato il "Pink Christmas". Le richieste sono ad oggi circa 250Prime segnalazioni al Codacons da parte degli acquirenti del pandoro “Pink Christmas”, prodotto dalla Balocco di Fossano e “firmato” dall’influencer Chiara Ferragni. Sulla vicenda indagano le Procure di Milano e Cuneo, l’ipotesi di reato è di truffa aggravata: la campagna promozionale avrebbe fatto intendere che le vendite avrebbero finanziato direttamente una donazione all’ospedale “Regina Margherita” di Torino, donazione che invece sarebbe stata precedentemente pattuita, a prescindere dagli incassi del pandoro “griffato”.
A questo proposito il Codacons, che nelle scorse settimane ha presentato l'esposto da cui sono partite le indagini, ha lanciato un’azione collettiva al fine di far ottenere un rimborso a chi ha acquistato il pandoro: l’associazione ha calcolato in 1,65 milioni di euro i presunti danni, una somma "calcolata sugli oltre 290 mila pandori venduti nel 2022 (su un totale di 362.577 pezzi commercializzati) e pari alla differenza tra il prezzo del pandoro 'normale' Balocco (3,68 euro) e quello griffato Ferragni (9,37 euro), incremento di valore che, complici i post dell'influencer, avrebbe fatto ritenere che la maggiorazione di prezzo di 5,69 euro fosse il valore della donazione in solidarietà dei singoli acquirenti".
L’associazione fa sapere che finora sono circa 250 le segnalazioni ricevute. "Noi abbiamo acquistato il pandoro proprio perché la nostra neonata era stata curata dal ‘Regina Margherita’ - si legge in una segnalazione arrivata all’associazione, riportata dall’Ansa - e pertanto abbiamo scelto questo pandoro”. "L'anno scorso - si legge in un'altra email - abbiamo acquistato un pandoro Balocco in collaborazione con Chiara Ferragni. Nonostante le nostre poche risorse economiche e il prezzo non irrisorio del pandoro, ci sembrava comunque una buona iniziativa per aiutare chi è meno fortunato di noi. Adesso ci sentiamo traditi e truffati, perché per noi è stata una spesa che abbiamo fatto con il cuore; per questo motivo, sono qui a richiedere un rimborso".
Il Codacons fa inoltre sapere che metterà le segnalazioni a disposizione delle indagini.
Redazione
FOSSANO codacons