Coronavirus, i numeri del Piemonte dopo due settimane di 'fase 2': la temuta risalita per ora non c'è
Lo scorso 4 maggio i ricoverati in terapia intensiva erano 161, oggi sono 99, sotto i 100 per la prima volta dal 12 marzo. Migliorano tutti gli indicatoriIl periodo di incubazione del nuovo Coronavirus Sars-Cov-2, vale a dire il tempo che passa tra il contagio e il comparire dei sintomi, secondo quanto riportato dal Ministero della Salute, è stimato attualmente tra i 2 e gli 11 giorni, fino ad un massimo di 14. Per questo lo scorso 4 maggio, data in cui caddero le prime restrizioni anti-contagio, proprio in due settimane era stato indicato il tempo utile per effettuare le prime valutazioni attendibili sull’andamento della “fase 2”. Dopo quindici giorni è quindi possibile provare a tirare le prime somme sulle eventuali ricadute degli allentamenti sulla curva dei contagi e sugli indicatori che abbiamo nostro malgrado imparato a conoscere negli ultimi due mesi: numeri che ci dicono che ad oggi, fortunatamente, le temute ripercussioni negative della riapertura sull’andamento dell’epidemia non si sono viste.
Uno dei dati più importanti ed oggettivi da monitorare è senz’altro quello dei pazienti ricoverati in terapia intensiva: in Piemonte erano 161 lo scorso 4 maggio, mentre nell’ultimo bollettino di lunedì 18 maggio il dato, per la prima volta dal 12 marzo, è sceso sotto quota 100, assestandosi a 99. Confortante anche il numero dei ricoveri ordinari: il 4 maggio erano 2.391, in due settimane, malgrado gli allentamenti alle restrizioni, sono scesi a 1.589.
Emblematico della riduzione della pressione sul sistema sanitario anche il dato relativo agli attualmente positivi, ossia il numero dei contagiati al netto di decessi e guarigioni: erano 18.118 il 4 maggio, sono scesi a 13.689 due settimane più tardi. Effetto dei 446 decessi registrati negli ultimi 14 giorni, ma anche e soprattutto dei 5.980 pazienti guariti in più (altri 3.815 sono in via di guarigione, sono risultati negativi ad un primo tampone e attendono quello di verifica). I soggetti in isolamento domiciliare sono passati da 13.010 a 8.186, con una diminuzione di 4.824 unità.
In netto miglioramento anche il rapporto tra i tamponi processati e i contagi riscontrati: lo scorso 4 maggio con 2.693 test vennero individuati 115 positivi, mentre ieri, lunedì 18 maggio, su 4.108 esami effettuati sono emersi 72 positivi. Due settimane fa, quindi, il rapporto era di un positivo ogni 23 tamponi, oggi il dato si è più che dimezzato con un positivo ogni 57 test.
A due settimane dalla prima parziale caduta delle restrizioni in vigore durante il lockdown, insomma, i numeri del Piemonte sono più che confortanti: i piemontesi, malgrado le sparute e prevedibili eccezioni puntualmente documentate dai “controllori” da social network, sembrano aver rispettato le misure di sicurezza e distanziamento imposte, che presumibilmente accompagneranno le nostre vite nei prossimi mesi. La catastrofe profetizzata da chi si indignava per parchi e strade che tornavano lentamente a ripopolarsi, per ora, non è avvenuta. Una nuova importante “prova del nove” tra altre due settimane, quando saranno valutabili gli eventuali effetti dei nuovi allentamenti in vigore da ieri, lunedì 18 maggio. Non è ancora il momento di abbassare la guardia, ma ad oggi le cose procedono nella direzione sperata.
Andrea Dalmasso
CUNEO coronavirus