Crollo del viadotto di Fossano, due assoluzioni per i tecnici di Anas
Scagionati i funzionari che avevano scelto il rito abbreviato. Restano a processo dodici imputati, ma c’è in vista un allungamento dei tempi per il cambio del giudiceDopo l’uscita di scena delle imprese costruttrici, nel procedimento penale per il crollo del viadotto di Fossano si registra l’assoluzione dei due imputati - su quattordici - che avevano scelto il rito abbreviato.
Il gup Sabrina Nocente ha assolto per mancanza di elementi probatori due tecnici torinesi di Anas, il geometra Enrico Piscitelli (classe 1960) e l’ingegner Antonio Lippolis (classe 1977). Entrambi erano accusati di omesso controllo. Nei loro confronti, tuttavia, il sostituto procuratore Pier Attilio Stea aveva domandato il non luogo a procedere in sede di udienza preliminare. Alla richiesta si erano opposte le difese, rappresentate dagli avvocati Enrico Girardi e Giuseppe Damini.
I due funzionari dell’Anas erano accusati di non aver segnalato per tempo le fioriture notate all’indomani del crollo sulle strutture in cemento del viadotto. A questo proposito, però, la perizia del professor Gianpaolo Rosati del Politecnico di Milano (impegnato anche nell’inchiesta sul ponte Morandi di Genova) aveva formulato solo un giudizio ipotetico. Le infiorescenze, seppur indice di un’anomalia, non sarebbero state direttamente riconducibili alle negligenze che provocarono il crollo del cavalcavia sulla Statale 231 il 18 aprile 2017. La pubblica accusa ritiene che all’origine del disastro ci sia in particolare la cattiva esecuzione dei lavori sulle guaine dei cavi di precompressione, dove sarebbe stato iniettato un quantitativo di boiacca inferiore a quello necessario. In seguito a questi errori - e all’omesso controllo dell’Anas - si sarebbe verificato un indebolimento strutturale nelle parti dei cavi rimaste scoperte, con un progressivo logoramento che avrebbe portato infine al crollo. Le difese hanno obiettato che sia il geometra Piscitelli, in pensione dal 2010, sia l’ingegner Lippolis, in ferie nel periodo in cui sarebbero dovuti essere eseguiti quei controlli, dovessero ritenersi sollevati da qualsiasi responsabilità in merito.
A processo con rito ordinario restano ora dodici imputati, sei dei quali sono funzionari dell’ente pubblico per le infrastrutture stradali, accusati di omesso controllo. Insieme a loro ci sono sei tecnici e operai delle aziende appaltatrici, citati per negligenza e imperizia. Per il prossimo 20 giugno è fissato l’inizio dell’istruttoria, con l’audizione dei primi testi e consulenti della Procura. Dal procedimento si sono invece “sfilate” l’Anas e le imprese edili che la Procura aveva chiamato in causa: la Grassetto spa, la Infrastrutture Stradali srl e la Pel.Car srl. L’esclusione dei responsabili civili, motivata dall’assenza dei loro difensori durante gli accertamenti tecnici, non preclude comunque possibilità di avviare un procedimento civile verso le aziende, indipendentemente dall’esito del processo penale.
Secondo le previsioni, l’istruttoria si sarebbe dovuta esaurire il prossimo 12 dicembre. L’imminente trasferimento ad altra sede del giudice Alice Di Maio, cui è assegnato il fascicolo, porterà però a una riassegnazione e alla conseguente ricalendarizzazione delle udienze.
Andrea Cascioli
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