Deruba un fattorino nel centro di Fossano, lo “pizzica” la telecamera
Il ladro, un pregiudicato del luogo, aveva aspettato che la sua vittima scendesse dal furgone parcheggiato in via Roma per sottrargli il cellulare incustoditoAveva atteso che la sua “vittima” scendesse dal furgone parcheggiato in via Roma, nel pieno centro di Fossano. Poi si era avvicinato approfittando di un finestrino lasciato aperto e aveva infilato il braccio nell’abitacolo, aprendo il cruscotto e sfilando un cellulare.
A incastrarlo sono state le telecamere della videosorveglianza comunale, dopo la denuncia presentata da un fattorino 23enne residente in città. Il giovane era impegnato nelle consegne insieme a suo zio, in quella mattina di ottobre del 2020. Solo una ventina di minuti dopo, al suo rientro in magazzino, si era accorto di non avere più il suo smartphone. Purtroppo non si è più saputo niente del suo telefonino, acquistato un paio di settimane prima per 400 euro.
È stato invece identificato l’autore del furto, riconosciuto dai fotogrammi nella persona di R.V., pregiudicato di origini padovane con numerosi precedenti per reati contro il patrimonio. L’uomo conviveva con la compagna, anche lei pluripregiudicata, a poca distanza dal luogo del furto. Era inoltre sottoposto all’obbligo di dimora notturno in quel periodo. Tramite le telecamere, gli agenti della Polizia Locale avevano tracciato i suoi movimenti da quando era uscito di casa al momento del furto: “Dopo aver attenzionato i movimenti delle due persone sul furgone, lo si vedeva infilare il braccio sinistro nell’abitacolo e prelevare lo smartphone, per poi tornare di nuovo alla sua abitazione” ha testimoniato l’ispettore Gabriele Ghibaudo. Il vigile ha menzionato anche un altro particolare che ha contribuito all’identificazione: “Nei mesi precedenti lo avevo già sottoposto a vari controlli. Ricordo molto bene che durante uno di questi indossava lo stesso paio di scarpe che lo si vede portare quel giorno”.
Il pubblico ministero Gianluigi Datta ha chiesto per l’imputato la condanna a un anno e sei mesi, più 1500 euro di multa. Al soggetto era contestata la recidiva specifica infraquinquennale reiterata: “Un intero casellario di furti” ha specificato il rappresentante dell’accusa. La difesa tuttavia ha contestato la riconoscibilità dell’autore del furto in base alle immagini agli atti: “Se ci basiamo su quanto è stato prodotto i fotogrammi non solo non sono nitidi, ma non si distingue nemmeno una figura umana” ha obiettato l’avvocato Giulio Brovia.
La sentenza emessa dal giudice Sandro Cavallo ha stabilito la colpevolezza di R.V. e fissato la condanna a un anno e tre mesi di reclusione, più 300 euro di multa.
a.c.
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