Ferragni ricorre al Tar contro la multa. Gli avvocati: “Ha fatto pubblicità gratis all’ospedale”
Dopo Balocco, anche l’influencer contesta la sanzione dell’Antitrust: “Mai detto che gli acquirenti avrebbero partecipato alla donazione acquistando i pandori”I legali di Chiara Ferragni hanno depositato al Tar del Lazio un ricorso contro il provvedimento dell’Antitrust, che a dicembre aveva inflitto una multa da oltre un milione di euro a due società a lei riconducibili per una presunta pubblicità ingannevole. La notizia, confermata da fonti dell’entourage di Ferragni, è anticipata oggi da Il Messaggero.
Il caso è quello, ormai noto, del pandoro Pink Christmas di Balocco: l’azienda è stata a sua volta colpita da una sanzione pari a 420mila euro, contro la quale è stato depositato ieri (martedì 13) un analogo ricorso. Al pari del gruppo fossanese, anche Ferragni ritiene “del tutto sproporzionata rispetto alla gravità e alla durata della condotta” la misura adottata dall’Autorità Garante della concorrenza e del Mercato.
Nelle 34 pagine del ricorso depositato si contestano le multe inflitte alle società Tbs Crew e Fenice Srl - rispettivamente da 675mila e 400mila euro - evidenziando come “in nessun caso è stato rappresentato che l’acquirente avrebbe partecipato alla donazione con il suo acquisto e che la differenza di prezzo tra l’edizione limitata del pandoro Pink Christmas e il pandoro tradizionale Balocco sarebbe stata destinata a tale iniziativa benefica”. Fin da principio, sostengono i legali della creatrice di The Blonde Salad, era stato sancito che la donazione spettasse alla sola Balocco: “Il suo importo è stato anche consistente, 50.000 euro a fronte di ricavi che si stimano pari ad euro 234.000, ossia il 25% del ricavato”. Il pandoro Pink Christmas, venduto a 9,37 euro contro i 3,68 euro del classico prodotto Balocco, fu un flop commerciale, come aveva ammesso la stessa azienda produttrice nella sua memoria difensiva, annotando che circa il 20% dei pandori in “edizione limitata” erano rimasti invenduti.
“Balocco ha comunicato a Fenice che solo 286.422 prodotti hanno raggiunto il consumatore finale, rispetto a 356.782 prodotti distribuiti ai rivenditori” conferma il team di avvocati dell’influencer: ben 144mila giacenze di magazzino erano state poi distrutte. Il brand Ferragni difende la natura “benefica” dell’iniziativa, malgrado le polemiche anche interne alla Balocco sull’operazione, sottolineando inoltre il contributo offerto alla visibilità dell’ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino, al quale era destinata la donazione.
I legali osservano in particolare che la promozione sui canali social avrebbe garantito “una visibilità gratuitamente apportata” alla struttura, attraverso la “ripetuta menzione dell’ospedale nei post e nelle stories” pubblicate sul suo canale Instagram.
Andrea Cascioli
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