Fossano, il tradimento di lui scatena la rissa tra ragazze: due condanne
Le due giovanissime si erano affrontate di fronte alla stazione, scambiandosi tra l’altro un colpo di forbici. Denunciato anche l’uomo, un 33enne del postoSi è chiusa con una condanna per due dei tre imputati l’insolita “tenzone amorosa” che aveva visto protagoniste due ragazze, di 18 e 21 anni, e un uomo di 33 anni.
Lui, il fossanese E.R., si è ritrovato a dover giustificare con la fidanzata A.B., originaria di Bra, il tradimento consumato pochi giorni prima con l’amica K.M.P., anche lei residente in quel periodo a Fossano. La sera del 4 marzo di due anni fa la coppia aveva incontrato quest’ultima in piazza Kennedy, di fronte alla stazione. Dalle parole non proprio civili si era passati presto ai fatti, secondo quanto riferito da un testimone che in aula ha raccontato di aver visto strattoni reciproci tra le due ragazze. Nel parapiglia successivo K.M.P. sarebbe stata colpita a calci da E.R. mentre A.B. l’aveva afferrata per il collo. A sua volta, la giovane si era difesa tirando fuori dallo zaino un paio di forbici e colpendo al volto la sua antagonista.
Ad interrompere la zuffa avevano provveduto i carabinieri, denunciando tutti e tre. Le due rivali in amore erano state visitate entrambe in ospedale: le lesioni peggiori le aveva riportate K.M.P., che aveva riportato la frattura di due costole. Sentita dal giudice, la ragazza ha ammesso l’esistenza di un “interesse sentimentale” con E.R. in quel periodo: “Quando la sua fidanzata ha scoperto il tradimento mi sono arrivate minacce al telefono da parte di entrambi, dicevano che mi avrebbero picchiata se ci fossimo incontrati a Fossano”. Minaccia che si sarebbe in effetti concretizzata quel giorno: “Li ho incrociati in compagnia di un amico comune, mentre lo salutavo ho sentito insulti alle mie spalle e da parte di E.R. mi sono arrivati due calci alle costole. Avevo entrambi addosso, senza neanche vedere dove stavo colpendo ho tirato le forbici fuori dalla borsa. Quando ho visto che A.B. sanguinava dal volto mi sono preoccupata e le ho offerto dei fazzoletti, poi ho chiamato l’ambulanza”.
L’altra imputata ha confermato le circostanze dell’incontro, negando però di aver cercato apposta il “regolamento di conti” con K.M.P.: “Sapevo del tradimento e quando l’ho vista in effetti l’ho insultata. Però non ero lì per minacciarla, ho solo cercato di dividerla dal mio fidanzato quando ho visto che avevano iniziato ad afferrarsi a vicenda. A quel punto sono stata colpita dalle forbici fra l’occhio e il naso”. A.B. ha detto di non sapere nulla dei messaggi minatori intercorsi nei giorni precedenti, mentre la sua rivale ha confermato di essere stata minacciata da entrambi sia in ospedale che nei giorni successivi.
Le due ragazze in ogni caso si sono in qualche modo riappacificate durante il processo, ritirando le reciproche querele per lesioni e minacce. È rimasta in piedi l’accusa di rissa, procedibile d’ufficio, per la quale il pubblico ministero ha chiesto la condanna a sei mesi per E.R. e K.M.P. e a quattro mesi per A.B., la cui posizione è stata ritenuta più defilata. Il legale dei due ex fidanzati li ha definiti “soggetti giovani, molto caldi e sanguigni, che volevano comporre la ferita all’onore di A.B.: lei tuttavia è intervenuta solo per sedare gli animi”. Dalla difesa di K.M.P. si è fatto rilevare che l’allora 18enne era stata malmenata, subendo fratture e tumefazioni al volto notate anche dai militari intervenuti: “La sua ricostruzione riguardo alle lesioni subite da parte di E.R. è attendibile e collima con i referti medici”.
Il giudice ha inflitto ad E.R. la pena di cinque mesi di libertà controllata e condannato K.M.P. a sei mesi di reclusione, con pena sospesa. Nei confronti di A.B. è stato invece dichiarato il non luogo a procedere per intervenuta remissione di querela.
a.c.
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