"Johnny Lo Zingaro" evaso dal carcere di Fossano
Detenuto in stato di semi-libertà, non si è presentato al lavoro
E' il protagonista di una bellissima canzone del gruppo "I Gang", Giuseppe Mastini alias "Johnny Lo Zingaro", detenuto in stato di semi-libertà presso il carcere di Fossano. Ieri (venerdì 30 giugno) non si è presentato al lavoro a Cairo Montenotte (provincia di Savona). Si teme dunque l'evasione dell'uomo che, ieri, è uscito come tutte le mattine insieme ad altri tre reclusi per recarsi sul luogo di lavoro dove, però, non è mai arrivato. I suoi "compagni" non hanno saputo fornire spiegazioni sulla sua assenza.
In merito, il segretario nazionale dell'Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), Leo Beneduci, ha dichiarato: “Certi fatti dimostrano il degrado a cui sono giunte le Istituzioni penitenziarie soprattutto laddove il buonismo fuori luogo applicato ad oltranza nei confronti dei detenuti quale che ne sia la pericolosità arreca danno dapprima ai poliziotti penitenziari del tutto abbandonati a se stessi e poi agli inermi cittadini costretti a subire le conseguenze delle disfunzioni penitenziarie. Come sindacato chiediamo l'istituzione di una commissione d'inchiesta parlamentare che faccia finalmente luce sulle disfunzioni e sugli sprechi dell'attuale politica penitenziaria nazionale nonché sui danni arrecati dagli attuali vertici dell'Amministrazione penitenziaria Centrale”.
Quella di "Johnny Lo Zingaro", classe 1960, è una "carriera" che si porta dietro una lunga scia di sangue. Il primo omicidio a soli 15 anni quando, insieme ad un coetaneo, tentano di rapinare e poi uccidono un autista di tram occultandone il cadavere. Condannato a 15 anni di carcere, nel febbraio 1987 riesce a fuggire in occasione di un permesso premio. Catturato un mese dopo, nel 1989 viene condannato all'ergastolo per i reati commessi, tra cui l'uccisione dell'agente di polizia, Michele Giraldi, durante il conflitto a fuoco che portò alla sua cattura. E' indicato anche tra i possibili complici dell'omicidio dello scrittore/regista Pier Paolo Pasolini.
In merito, il segretario nazionale dell'Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), Leo Beneduci, ha dichiarato: “Certi fatti dimostrano il degrado a cui sono giunte le Istituzioni penitenziarie soprattutto laddove il buonismo fuori luogo applicato ad oltranza nei confronti dei detenuti quale che ne sia la pericolosità arreca danno dapprima ai poliziotti penitenziari del tutto abbandonati a se stessi e poi agli inermi cittadini costretti a subire le conseguenze delle disfunzioni penitenziarie. Come sindacato chiediamo l'istituzione di una commissione d'inchiesta parlamentare che faccia finalmente luce sulle disfunzioni e sugli sprechi dell'attuale politica penitenziaria nazionale nonché sui danni arrecati dagli attuali vertici dell'Amministrazione penitenziaria Centrale”.
Quella di "Johnny Lo Zingaro", classe 1960, è una "carriera" che si porta dietro una lunga scia di sangue. Il primo omicidio a soli 15 anni quando, insieme ad un coetaneo, tentano di rapinare e poi uccidono un autista di tram occultandone il cadavere. Condannato a 15 anni di carcere, nel febbraio 1987 riesce a fuggire in occasione di un permesso premio. Catturato un mese dopo, nel 1989 viene condannato all'ergastolo per i reati commessi, tra cui l'uccisione dell'agente di polizia, Michele Giraldi, durante il conflitto a fuoco che portò alla sua cattura. E' indicato anche tra i possibili complici dell'omicidio dello scrittore/regista Pier Paolo Pasolini.
"Venderà cara la pelle, Johnny non si arrenderà, senza tetto né legge né stelle, né uomo né donna né vento, lo raggiungerà", i Gang lo avevano detto.
Fabio Rubero
FOSSANO Giuseppe Mastini - Johnny Lo Zingaro - I Gang - MIchele Giraldi