La detective inguaia un ottico di Fossano: a processo per esercizio abusivo della professione
Il “dossier” commissionato a un’agenzia privata ha portato alle indagini. Secondo la Procura, avrebbe eseguito una visita oculistica non autorizzataNon è bastato far presente a quella “cliente”, più volte, che per una visita come quella che aveva chiesto avrebbe fatto meglio a rivolgersi a un oculista. Alla fine il giovane ottico fossanese, titolare anche di un negozio a Savigliano, si è trovato a processo per esercizio abusivo della professione.
La professione è quella di oculista, appunto, cioè l’unico specialista “titolato” a rilevare la pressione oculare. È questa la supposta violazione che si contesta all’ottico: nella sede saviglianese, servendosi di un tonometro a soffio, aveva esaminato una donna senza sapere che lei non era lì per un normale controllo. Si trattava infatti di un’investigatrice dell’agenzia Argo di Milano, incaricata proprio di saggiare la disponibilità dell’ottico a effettuare quel tipo di visita: “Aveva consigliato una visita presso un oculista ed effettuato una misurazione con uno strumento in sala” ha ricordato l’investigatrice, in veste di testimone. L’ottico, una volta riscontrata la presenza di piccole macchie sull’iride e rilevata la pressione oculare, aveva sollecitato “controlli specifici presso un oculista, perché lui non poteva rilasciare una diagnosi, non essendo un medico”.
Fin dall’inizio, ha aggiunto la teste, l’ottico era apparso “un po’ titubante” rispetto a quella richiesta. In più occasioni, nel corso della visita, avrebbe ribadito il consiglio: “Meglio rivolgersi a un oculista”. L’investigatrice ha precisato inoltre che non le era stato chiesto alcun pagamento e lei, di conseguenza, aveva lasciato il negozio senza ricevuta fiscale. L’Ordine dei Medici si è costituito contro l’imputato per quell’episodio, risalente a maggio del 2020. In aula ha deposto anche il luogotenente Sergio Mulas del NAS di Alessandria, cui furono demandati accertamenti nell’altra sede dell’ottica, quella fossanese.
Nulla da segnalare a riguardo, ha precisato il carabiniere: i clienti presenti erano stati escussi dai militari ed erano state controllate le attrezzature. Al termine delle verifiche, non era stata comunicata nessuna notizia di reato alla Procura della Repubblica, già “allertata” da un report dell’agenzia investigativa.
Il processo proseguirà il prossimo 28 ottobre, con l’esame dei consulenti e l’audizione dei testi di difesa.
Andrea Cascioli
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