L’accusa dei finanzieri: prodotti Apple “taroccati” in un’azienda di Sant’Albano Stura
A processo il titolare e l’amministratrice. I pezzi sequestrati, caricabatterie, cavetti e cover per cellulari, venivano venduti online come autenticiSono chiamati a rispondere dell’accusa di commercio di prodotti falsi il titolare e l’amministratrice di un’azienda di Sant’Albano Stura, attiva nella produzione di accessori per smartphone e tablet. Il procedimento prende le mosse da un sequestro in azienda di 5600 pezzi, ritenuti contraffatti dalla Guardia di Finanza di Mondovì.
Le fiamme gialle si erano presentate in sede a maggio del 2020, dopo una segnalazione. A formalizzarla era stata la filiale italiana di un’organizzazione che si occupa della tutela dei diritti d’autore e industriali, per conto di vari marchi. Su un sito riconducibile alla ditta erano stati acquistati accessori di marca Apple, poi fatti analizzare dai periti dell’azienda della “mela”. Costoro avrebbero certificato la contraffazione. I finanzieri avevano quindi disposto il sequestro di caricabatterie, cavetti e cover per cellulari marchiati Apple, lasciandoli in custodia giudiziale.
I prodotti sequestrati, ha ricordato un luogotenente coinvolto nelle indagini, provenivano da aziende inglesi, austriache, tedesche e in un caso dall’Asia. L’impresa, in passato attiva nella produzione di una linea di cellulari e poi principalmente nel campo degli accessori, è stata descritta dal finanziere come “una società strutturata e ben organizzata, che impiega molti giovani della zona”. Piena la disponibilità offerta dagli indagati durante l’inchiesta, ha ricordato ancora il militare.
All’esito delle perizie, ha precisato il teste, “è stato accertato che i prodotti asseritamente contraffatti non corrispondessero a numeri seriali riportati sul prodotto e sull’imballaggio”. Il 3 ottobre è previsto il completamento dell’istruttoria, con l’ascolto dei residui testimoni.
a.c.
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