Addio al reduce di Russia Ferruccio Ferreri: aveva 101 anni
Nato nel 1920 a Lisio, risiedeva a Garessio con la famiglia. In tarda età aveva pubblicato in un libro le sue memorie della guerra e della tragica prigionia in SiberiaSi è spento all’età di 101 anni Ferruccio Ferreri, reduce della campagna di Russia nel 54° Reggimento Fanteria Sforzesca.
Era nato a Lisio il 20 maggio del 1920 e viveva a Garessio, dove aveva lavorato come dipendente della Lepetit fino alla pensione. Alla sua tragica esperienza in Russia, culminata nella deportazione in un campo di prigionia in Siberia, aveva dedicato un libro dal titolo “A cent'anni ancora ricordo. Un ragazzo garessino alla campagna di Russia”, pubblicato da Primalpe. Questa la presentazione dell’autore: “È un racconto spoglio del vecchio Romanticismo, della retorica del primo Novecento, e della fantasia ma, di certo, ogni avvenimento, ogni fatto, descritto magari con un po’ di leggerezza ironica, vi assicuro che l’ho veramente vissuto…”.
Per la Russia Ferreri era partito da Novara il 24 giugno del 1942. Sarebbe arrivato ai primi di agosto, constatando di persona le difficoltà che le truppe italiane stavano già affrontando: all’arrivo gli venne dato un fucile modello 1891 con l’otturatore rotto e gli fu detto che avrebbe potuto recuperarne uno funzionante “dal primo che moriva”. Pochi giorni dopo era stato catturato dai sovietici con il suo reparto e internato in diversi campi in Siberia: nonostante il trattamento umano ricevuto dai carcerieri, raccontava, le malattie e le temperature rigidissime (si arrivava a 50-60 gradi sotto zero d’inverno) avevano imposto condizioni di vita tremende ai prigionieri.
Ferreri lascia la figlia Magda, il nipote Giorgio con Monica, Mirko e Alice. Domani, mercoledì 18 maggio alle ore 15, verranno celebrati i funerali nella parrocchia di Santa Caterina a Borgo Ponte.
Redazione
GARESSIO Garessio - morto - Cronaca - Seconda Guerra Mondiale - campagna di russia - Lisio - Ferruccio Ferreri