Assolta l’infermiera Fausta Bonino, era accusata per 10 morti sospette in ospedale
La 58enne è cresciuta a Saliceto. Nel 2019 era stata condannata all’ergastolo per il decesso di quattro pazienti ricoverati a Piombino, dove lavoravaLa corte di appello di Firenze ha assolto dall'accusa di omicidio plurimo volontario Fausta Bonino, l’infermiera finita a processo per i decessi anomali di 10 pazienti avvenuti nell’ospedale di Piombino (Livorno) tra il 2014 e il 2015. La donna è stata condannata a un anno e mezzo per ricettazione.
Bonino, 58 anni, è nata a Savona ma cresciuta a Saliceto, dove ha abitato fino ai vent’anni. Il 30 marzo 2016 era stata arrestata dal Nas dei Carabinieri, in esecuzione di un’ordinanza del gip di Livorno che la accusava di aver provocato la morte di tredici pazienti del nosocomio Villamarina. Le imputazioni erano poi state ridotte a dieci ipotesi di omicidio alla chiusura delle indagini. I decessi sarebbero avvenuti tramite la somministrazione di massicce dosi di eparina, un farmaco anticoagulante non prescritto dai medici.
Il processo di primo grado si era concluso a Livorno nel 2019 con la condanna all’ergastolo per quattro delle dieci morti sospette. Una sentenza ribaltata dai giudici di appello con l’assoluzione per non aver commesso il fatto. Il pg Fabio Origlio aveva chiesto l’ergastolo in riferimento a nove dei dieci casi contestati all’infermiera. La condanna a un anno e mezzo per ricettazione, relativa ad alcuni medicinali trovati nella sua abitazione durante la perquisizione effettuata al momento del suo arresto, è stata dichiarata sospesa.
“Ancora non ci credo” sono state le le prime parole pronunciate da Fausta Bonino dopo la sentenza e raccolte dall’Ansa Toscana. La donna, accompagnata dai familiari nel palazzo di giustizia fiorentino, è scoppiata in lacrime alla lettura del dispositivo: “Non potevano accusarmi - ha detto - per delle menzogne dette da qualcuno, non c’era altro”.
a.c.
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