Due condanne per il giro di prostituzione cinese a Mondovì
Dalla ‘centrale’ milanese di Chinatown la maitresse inviava le ragazze in due case chiuse, servendosi di un factotum italianoSi è concluso con una condanna a due anni e un mese di carcere per entrambi gli imputati il processo per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione a carico della 53enne di nazionalità cinese Y.W. e del pensionato 65enne italiano D.V.S., arrestati nel marzo 2016 dalla Squadra Mobile della Questura di Cuneo.
Le indagini avviate per stroncare un giro di prostituzione a Mondovì avevano portato anche al sequestro di due appartamenti in via Bona e via Rinchiuso, dove secondo gli inquirenti si prostituivano in pianta stabile almeno tre ragazze cinesi e, in maniera occasionale, anche le due presunte maitresse, la 36enne J.L. detta Lisa e la 53enne Y.W. detta Cinzia. Mentre per ‘Lisa’ era stata formulata l’imputazione di induzione alla prostituzione in un diverso procedimento, ‘Cinzia’ è stata chiamata a rispondere di sfruttamento e favoreggiamento insieme al ‘factotum’ italiano che la aiutava.
Tutti e tre sono residenti nel Milanese, da dove le cinesi avrebbero gestito gli appuntamenti e le turnazioni delle prostitute inviate a Mondovì. Il pensionato invece faceva la spola tra Milano e la Granda occupandosi di tutte le questioni riguardanti gli affitti, le utenze e le spese di gestione, oltre agli annunci su un sito di escort. Il giro d’affari, secondo la Polizia, doveva ammontare a circa 4-5mila euro al mese.
A mettere in allerta le forze dell’ordine era stata nel 2015 una telefonata intercettata alla sorella di Y.W., già coinvolta in un'altra vicenda di sfruttamento della prostituzione a Mondovì. La successiva richiesta di intervento di un residente, insospettito dal continuo via vai di sconosciuti, aveva fatto scattare l’operazione.
a.c.
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