Frabosa Soprana, sedicente avvocato a processo per un assegno falso
Il 66enne torinese è accusato di aver falsificato la firma del presidente di una onlus. In un altro procedimento deve rispondere di una truffa da 80mila euroAvrebbe falsificato un assegno da oltre 3mila euro apponendo la firma del presidente di una onlus pro-anziani, suo collaboratore, e consegnandolo a una sua creditrice prima di rendersi irreperibile.
Per questo deve ora rispondere di appropriazione indebita e falsa scrittura privata il 66enne torinese G.S., residente a Frabosa Soprana all’epoca dei fatti che risalgono al gennaio 2014. Lo stesso individuo, già condannato per truffa nel 2016 a Imperia, è imputato in un altro processo a Cuneo che riguarda una presunta truffa ai danni di una coppia di ex ristoratori di Lisio: secondo gli inquirenti G.S. avrebbe spillato oltre 80mila euro ai due facendogli credere di essere un avvocato e di poter risolvere alcune problematiche legate alla vendita giudiziaria di un loro immobile a Lesegno.
Anche alla persona che aveva ricevuto da lui l’assegno, una commerciante torinese, G.S. si era presentato in veste di avvocato una decina d’anni fa: “L’ho conosciuto tramite un’altra persona, girava sempre con una valigetta e in compagnia di un collaboratore. Io gli ho dato diversi incarichi ma non ha mai risolto niente” ha raccontato la donna in aula. Quell’assegno, ha spiegato, le era stato dato in pagamento di un debito da 3280 euro e risultava firmato da colui che la creditrice conosceva come il “braccio destro” di G.S., nonché presidente della fantomatica onlus “Un sorriso per gli Anziani”. Ѐ stato proprio quest’ultimo a denunciare il sedicente avvocato affermando che costui avesse falsificato la sua firma e intestato l’assegno con i dati della onlus di cui lo stesso figurava come segretario e tesoriere.
Invano la donna avrebbe cercato di mettersi in contatto con G.S. per riavere indietro i suoi soldi: “Ѐ scomparso, non l’ho più rivisto quando è emerso che l’assegno era scoperto”. L’autore della querela, oggi residente in Francia, è tra i testimoni che dovranno comparire nella prossima udienza del 1 aprile.
a.c.
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