Garessio, atterra il coetaneo con un calcio in faccia e finisce a processo: “Mi stava filmando”
Il giovane è convinto che l’altro ragazzo lo avesse ripreso con il telefonino, durante una rissa. Con un colpo gli aveva fratturato la mandibola e una vertebraDue gruppi di ragazzi in un giardino pubblico, un diverbio improvviso e un giovane ricoverato con una frattura alla mandibola, una vertebra e vari denti rotti e sessanta giorni di prognosi.
Lo sconcertante episodio risale al maggio di due anni fa ed è avvenuto nella tranquilla Garessio. A provocare la furia di A.M., un giovanissimo di origini rumene residente in paese, sarebbe stato un video sul cellulare. Quello che, secondo lui, la vittima del pestaggio stava realizzando poco prima: la vicenda, ha spiegato nell’ultima udienza del processo a suo carico, incomincia con un’animata discussione tra lui e un altro ragazzo. I due avevano litigato per ragioni banali, un mancato invito a cena. A un certo punto l’amico si sarebbe avventato contro A.M., il quale però sostiene di non aver reagito: “Mi sono limitato ad allontanarlo, anche perché lui era ancora minorenne e io già maggiorenne”.
Terminata la scaramuccia, senza conseguenze, il giovane si sarebbe accorto che qualcuno nel gruppetto poco distante stava riprendendo la scena. “Uno dei miei amici si è avvicinato - racconta - e ha chiesto a quel ragazzo se quel che aveva fatto gli sembrasse ‘una cosa da uomini’. L’altro ha risposto con una battuta e io, preso dall’ira, gli ho sferrato un calcio sul lato destro del volto”. L’imputato si è detto cosciente di aver sbagliato e pronto a riparare, nei limiti delle sue possibilità: “Era la prima volta che mi trovavo in una situazione del genere. In quel momento non ero lucido, dopo essere stato aggredito e poi preso in giro”.
La versione offerta dalla parte offesa e da altri testi non si discosta troppo da quella dell’accusato, se non per il fatto che l’aggredito e i suoi amici negano di aver filmato A.M. o altri. Uno dei presenti ha raccontato: “Avevamo visto la zuffa, con schiaffi e pugni reciproci. A un certo punto A.M. si è avvicinato, insultandoci e dicendo al mio amico di smettere di fare video. Lui aveva il telefono in mano, ma era seduto sul marciapiede e girato di schiena e ha negato di averli filmati. L’altro si è allontanato e poi lo ha colpito con un calcio al collo”. Dopo la botta, il ragazzo si era accasciato a terra ed era poi stato soccorso, mentre l’aggressore si sarebbe allontanato senza curarsi del ferito: “Sul momento - ha precisato un altro teste - non dev’essersi accorto di come stesse. Poi forse sì, ma non lo ha aiutato e non si è scusato”.
Il 15 luglio si attendono il completamento dell’istruttoria e la discussione.
a.c.
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