Gravi maltrattamenti alla moglie, in manette un 77enne della valle Tanaro
I carabinieri di Mondovì hanno sottoposto a custodia cautelare l’anziano. La donna, 63enne, era stata notata più volte con tumefazioni sul viso negli ultimi anniI Carabinieri della Compagnia di Mondovì hanno arrestato un uomo di 77 anni che vive in un comune della valle Tanaro, sottoponendolo alla misura della custodia cautelare in carcere in quanto ritenuto responsabile di gravi maltrattamenti nei confronti della moglie convivente. La misura cautelare è stata emessa dal GIP del Tribunale di Cuneo su richiesta della locale Procura della Repubblica, che ha coordinato le indagini.
Alla fine dello scorso mese di marzo, a seguito di una segnalazione di degrado ambientale e di sospetta violenza domestica, i Carabinieri hanno eseguito un sopralluogo nell’abitazione della coppia insieme agli assistenti sociali, riscontrando che la donna, 63enne, fisicamente sofferente, era effettivamente costretta a vivere in ambienti caratterizzati da precarie condizioni igienico-sanitarie, grave degrado, abbandono ed incuria.
Il comportamento della donna, che al cospetto del marito aveva assunto un atteggiamento di sottomissione, timore e mutismo, rifiutando qualsiasi tipo di assistenza sociosanitaria, ha convinto i Carabinieri e l’Autorità Giudiziaria ad approfondire gli accertamenti, scoprendo che la stessa, negli ultimi quattro anni, era stata più volte notata con tumefazioni e piccole lacerazioni sul viso, tenute nascoste con un foulard e sempre giustificate con cadute o urti accidentali.
Le ulteriori indagini, anche di natura tecnica, condotte dal Nucleo Operativo della Compagnia di Mondovì, hanno documentato come la donna fosse vittima di violenze fisiche e psicologiche in modo abituale da parte del marito, concretizzatesi in ingiurie, minacce anche di morte, percosse e lesioni, in un contesto di sottoposizione a un regime vessatorio in cui la stessa veniva costretta a servire il marito alla stregua di una schiava, privata inoltre della possibilità di ricevere assistenza sanitaria per curare alcuni evidenti problemi fisici.
L’eccezionale gravità dei maltrattamenti riscontrati durante l’indagine, il concreto pericolo di reiterazione dei medesimi e la necessità di salvaguardare la vittima, hanno reso necessaria l’immediata emissione ed esecuzione a carico dell’uomo della misura della custodia cautelare in carcere, disposta dall’Autorità Giudiziaria di Cuneo per l’ipotesi di reato di maltrattamenti contro familiari o conviventi e confermata dal GIP a seguito dell’interrogatorio di garanzia.
È stato, quindi, possibile affidare la vittima alle cure delle competenti strutture sociosanitarie, attivatesi immediatamente insieme alle locali organizzazioni antiviolenza.
c.s.
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