Il pestaggio dei bulli nel “salotto” di Mondovì. Robaldo: “Fuori dai social, troppi si voltano dall’altra”
Anche il sindaco interviene sulla violenza a un sedicenne in piazza Maggiore: “Non può passare inosservata, assistiamo ad aggressioni quotidiane”Botte in pieno centro e in pieno giorno, in mezzo alla fiumana degli studenti che si affrettano per entrare a scuola, alla gente che esce dalla funicolare in piazza Maggiore, il “salotto” di Mondovì. La città si interroga su quanto accaduto lunedì mattina, poco prima delle otto. Vittima un sedicenne, studente liceale, spinto a terra e preso a calci da due coetanei fino a provocargli la frattura di una vertebra e di una costola.
I due presunti aggressori sono stati individuati dai carabinieri: sono anche loro minorenni e studenti di un istituto cittadino. Avrebbero agito perché la vittima “parlava male di loro”. Per il ragazzo c’è una prognosi di trenta giorni: l’avvocato di famiglia, Enrico Martinetti, parla di “una vera e propria spedizione punitiva, organizzata dagli aggressori per futili e insussistenti motivi”.
La scuola e le istituzioni cittadine si interrogano su quanto è accaduto: “Ritengo che l’aggressione ad un adolescente, in pieno centro e in pieno giorno, non possa passare inosservata” dice il sindaco Luca Robaldo in una lettera aperta. “Quotidianamente assistiamo - a Mondovì e in provincia per fortuna ancora meno che altrove - ad aggressioni, violenze (a partire da quelle verbali), sopraffazioni” aggiunge il primo cittadino, secondo il quale “è sufficiente leggere i giornali per comprendere questa recrudescenza: nei Pronto Soccorso e sui treni, addirittura, sono state previste pattuglie delle forze dell’ordine per evitare situazioni ancora più disdicevoli”.
Robaldo si dice fiducioso che l’iniziativa della famiglia e della scuola, nel caso monregalese, “serva a risvegliare le coscienze dei tanti che, a parte l’intemerata social, continuano a voltarsi dall’altra parte”. Ai cittadini l’appello a “riprendere gli spazi di vita pubblica e sociale”, a chiedere e imporre anche a sé stessi il rispetto delle regole.
Gli strumenti di prevenzione, educazione e coinvolgimento da parte delle scuole e delle forze dell’ordine sono già in campo, ricorda il sindaco: “Occorre però fare di più: ritengo la nostra una comunità matura e capace di svolgere una riflessione generale. È ciò che proporremo nei prossimi giorni”.
Redazione
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