Lo scooterista morì un anno dopo l’incidente, un’automobilista va a processo
Il 71enne Vincenzo Mondino rimase paralizzato dopo aver tamponato l’auto dell’imputata a Mondovì. Ora la donna deve rispondere di omicidio stradaleL’accusa è quella di omicidio stradale, sanzionata con la reclusione da due a sette anni in presenza di violazioni del codice anche non gravi. È chiamata a rispondere di questo reato E.G., la donna che si trovava alla guida di una Fiat Panda coinvolta in un incidente con un motorino a Mondovì, il 27 settembre del 2018.
Per il 71 anni Vincenzo Mondino, il conducente dello scooter, quel tamponamento in via Torino è stato l’inizio di una terribile agonia. Ne ha parlato in aula il suo genero, uno dei primi ad accorrere dopo aver saputo ciò che era accaduto: “L’ho trovato in Pronto soccorso, mi disse che due macchine davanti a lui avevano sorpassato un’auto ferma, quando lui è sopraggiunto la Panda gli ha tagliato la strada”. Già in condizioni serissime, Mondino era stato elitrasportato al CTO di Torino. Qui sarebbe rimasto fino all’ottobre dell’anno successivo, prima di venire trasferito alla residenza Sant’Antonio di Cuneo e spegnersi: “Era completamente paralizzato ma lucido, è stato per lui un vero calvario. Io e mia moglie abbiamo vissuto un inferno, lui peggiorava giorno dopo giorno e non potevamo fare nulla”.
La figlia della vittima, sentita a sua volta come testimone, ha spiegato di aver appreso da un’amica e poi da suo marito le dinamiche dell’incidente, così come erano state riferite dal padre: “Disse che due auto avevano superato un veicolo fermo, poi questo si era messo in moto e gli aveva tagliato la strada”. Anche lei usa lo stesso termine, calvario, per descrivere le continue complicazioni insorte dopo il ricovero.
Sulle circostanze del sinistro ha deposto l’appuntato scelto Alberto Pirovano, in servizio presso il Nucleo Operativo Radiomobile dei carabinieri di Mondovì. Fu uno dei primi a intervenire dopo la chiamata, inviata dalla centrale alle quattro e un quarto del pomeriggio. “La Panda aveva l’avantreno leggermente spostato verso sinistra, non c’erano le quattro frecce accese” ha ricordato il militare. In quel punto, ha aggiunto, vigeva il divieto di sorpasso e pochi metri più avanti era presente uno spiazzo per la sosta. Sull’auto erano state riscontrate rigature nel lato sinistro del posteriore, nessun danno invece sulla fiancata: “Lo scooterista indossava il casco, - ha aggiunto il carabiniere - mi venne consegnato dagli operatori del 118”.
A carico di entrambi i conducenti erano state segnalate violazioni del codice della strada. Nel caso dell’automobilista, una contravvenzione per fermata e rallentamento della circolazione. Il guidatore del motorino invece era stato sanzionato per il mancato rispetto della distanza di sicurezza. Secondo Pirovano, lo scooter avrebbe potuto superare senza invadere la corsia di marcia opposta: “Le condizioni di Mondino erano già gravissime, nell’immediato mi disse però che non si era accorto dell’auto in sosta e l’aveva tamponata”. Il 7 aprile verrà ascoltato l’ultimo teste dell’accusa.
a.c.
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