Mondovì, calci e pugni davanti alla birreria: in due alla sbarra
I presunti aggressori di un 36enne del posto devono rispondere di percosse e furto. Durante la rissa all’uomo era stato sfilato il portafoglio, in seguito recuperatoUn’aggressione in quattro contro uno davanti a una birreria di Mondovì, con calci e pugni anche mentre il “bersaglio” stava a terra. Non si sa se il branco abbia agito per noia, per spirito di provocazione o perché l’obiettivo era fin da subito quello di derubare il malcapitato.
Per quel pestaggio sono finiti in due a giudizio: si tratta di X.P., cittadino albanese, e M.E.A., di origini marocchine, cui è contestato anche il furto di un portafoglio oltre alle percosse. Secondo l’accusa sarebbero loro gli aggressori di un 36enne, artefici della rissa scoppiata la sera del 26 luglio di due anni fa di fronte allo storico pub monregalese “Il Caimano felice”, in piazza Fontana. Qui l’uomo sarebbe stato accerchiato da un gruppo di quattro giovani che a suo dire avevano preso a provocarlo senza motivo: “Non li avevo mai visti né conosciuti. X.P. ha cominciato a farmi domande su di me e sulla mia famiglia, i suoi amici marocchini invece mi deridevano per i miei tatuaggi”.
Provocazioni sia verbali che fisiche, precisa la parte offesa: “Ho reagito quando qualcuno mi ha dato un paio di schiaffi sul collo, colpendo X.P. con un bicchiere. Ricordo di essere caduto a terra e di aver cercato di ripararmi dai calci, poi sono riuscito a divincolarmi e rialzarmi”. Il testimone ha ammesso di non essere certo che all’aggressione avesse preso parte attiva anche X.P., mentre è sicuro di aver visto il giovane poi identificato come M.E.A. prenderlo a calci con gli altri: “Quando mi sono alzato mi ha tirato addosso una sedia, ho parato il colpo con l’avambraccio”. Nel parapiglia al 36enne era stato sfilato il portafoglio. Gliel’avrebbe riportato più tardi un conoscente, affermando di averlo recuperato dalle mani di M.E.A.: “Mi disse che l’aveva visto prenderlo e gli aveva intimato di restituirlo, avvertendolo che in quel punto c’erano le telecamere. Lui aveva acconsentito, ma prima aveva fotografato il mio documento, forse perché voleva sapere dove abitassi. Il giorno dopo mi sono accorto che mi erano stati sottratti una cinquantina di euro”.
Le circostanze della rissa sono state riportate in termini analoghi anche da una coppia che aveva assistito all’intera scena da un tavolino del dehors: i testimoni hanno detto di aver visto “quattro o cinque ragazzi” seduti sugli scalini del locale e poi impegnati in una conversazione col 36enne, finché due o tre di loro avevano iniziato a colpirlo con calci e pugni. “Un ragazzo di origine araba aveva piazzato una birra sull’entrata, penso solo per provocare qualche cliente che l’avesse urtata. In seguito l’ho visto colpire l’uomo con una sedia” ha dichiarato una donna. Anche il gestore del locale ricorda la violenta lite che aveva visto soccombere un suo cliente abituale: “Quando sono uscito lo stavano spintonando in tre o quattro, l’hanno preso a calci e pugni e uno lo ha poi colpito con una sedia. Non li avevo mai visti in birreria”.
Il 1 febbraio il tribunale ascolterà altri testimoni e l’esame degli imputati.
a.c.
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