Nelle Rems non ci sono posti disponibili: Sacha Chang resta in carcere
Il giovane accusato del duplice delitto di Montaldo Mondovì avrebbe dovuto essere trasferito in una struttura per autori di reati affetti da disturbi psichiatrici, ma ad oggi è ancora alle "Vallette"È ancora in carcere Sacha Chang, il giovane olandese che lo scorso 16 agosto ha ucciso il padre Chain Fa e l’amico di famiglia Lambertus Ter Horst, che li ospitava nella sua abitazione di Montaldo Mondovì. A marzo il gip del Tribunale di Cuneo, Daniela Rita Tornesi, aveva disposto il suo trasferimento in una Rems, una struttura sanitaria per autori di reati affetti da disturbi psichiatrici e quindi giudicati socialmente pericolosi. Secondo la perizia psichiatrica condotta dal professor Franco Freilone, infatti, Chang era incapace di intendere e di volere nel momento del duplice assassinio, quindi non imputabile.
Nelle Rems italiane, però, ad oggi la domanda supera l’offerta: in sostanza, non ci sono posti disponibili e le liste d'attesa sono lunghissime, per questo il giovane olandese è ancora in carcere, alle “Vallette” di Torino. “Sta prendendo i farmaci, sta seguendo le sue cure, la sua situazione resta preoccupante, ma sotto controllo finché sarà seguito e non resterà solo. E lui non resterà solo”, commenta il suo avvocato Luca Borsarelli. Una possibile alternativa - spiega ancora l’avvocato - “può essere il trasferimento in una struttura diversa: non una Rems, ma ugualmente controllata e idonea alle sue esigenze”.
Dall’Olanda, però, si lavora anche ad un’altra soluzione, quella per cui propende la famiglia di Chang: il rientro in patria, per il quale servirà però l’autorizzazione del giudice.
Andrea Dalmasso
MONTALDO DI MONDOVÌ Montaldo Mondovì