Bancarotta fraudolenta: quattro indagati e sequestri per 3,5 milioni di euro nel Saluzzese
L'operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Saluzzo è stata coordinata dalla Procura di Milano: nel mirino una società con sede legale nel capoluogo lombardo e operativa a Bagnolo PiemonteI militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Cuneo, coordinati dalla Procura della Repubblica di Milano, hanno recentemente concluso una complessa indagine di polizia economico-finanziaria nel settore del contrasto ai reati fallimentari, eseguendo un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale milanese nei confronti di quattro indagati, per un valore complessivo pari a circa 3,5 milioni di euro.
Le indagini, condotte dai Finanzieri della Tenenza di Saluzzo, sono scaturite dallo sviluppo delle segnalazioni per operazioni sospette pervenute per il tramite del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria dagli intermediari finanziari interessati, relative al fallimento di una società operante nel settore della compravendita immobiliare, con sede legale a Milano ed operativa a Bagnolo Piemonte, nel Saluzzese. Dagli accertamenti svolti, avvalendosi dei poteri valutari e di polizia giudiziaria in capo al Corpo, i militari operanti hanno riscontrato che, a seguito del fallimento della società dichiarato nell’anno 2018 per un passivo complessivo pari a circa 8 milioni di euro, il rappresentante legale di quell’impresa aveva posto in essere reiterate distrazioni di denaro dalle casse aziendali, attraverso l’utilizzo di artifizi contabili e bancari.
In particolare, la condotta delittuosa ha avuto origine con la notifica di una cartella esattoriale di importo pluri-milionario, a seguito della quale l’imprenditore fallito aveva iniziato a distrarre risorse tramite l’effettuazione di numerosi bonifici ad altre società a lui collegate, giustificando i pagamenti con causali fittizie e aggiustamenti nei vari bilanci. Tra le operazioni contestate risulta anche una compravendita di immobili, oggetto di pregresso pignoramento ai danni dell’imprenditore, poi però rientrati in possesso del fallito tramite la compiacenza di altri soggetti a favore dei quali erano state drenate le risorse finanziare della società già in stato di insolvenza. L’attività investigativa consentiva di segnalare alla Procura della Repubblica di Milano quattro persone per violazione degli artt. 216 della legge fallimentare (“bancarotta fraudolenta”), 11 del D.lgs. 74/2000 (“sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte”) e 648-ter 1 (“autoriciclaggio”). Inoltre, la ricostruzione economico-patrimoniale, eseguita sui beni in possesso degli indagati, permetteva di procedere alla quantificazione del profitto dei reati e all’applicazione del conseguente provvedimento emesso dalla Procura millanese.
Al termine delle attività, oltre al blocco preventivo dei conti correnti in uso al principale indagato, venivano sottoposti al vincolo del sequestro, finalizzato alla confisca, 11 beni immobili, tra cui alberghi, appartamenti, ville e locali adibiti ad uffici, nonchè quote societarie riconducibili a 11 diverse società. L’operazione di polizia economico-finanziaria svolta dal Corpo si inquadra nella costante azione di contrasto alle diverse forme di criminalità economica, nella prospettiva di assicurare all’Erario ed ai creditori, anche attraverso il sequestro eseguito, il soddisfacimento delle legittime pretese creditorie ed il ripristino della legalità.
c.s.
BAGNOLO PIEMONTE Cronaca