Era accusato di aver prelevato oltre 5mila euro dal conto di un’anziana deceduta: assolto un pagnese
Il 48enne era stato denunciato dalla donna che assisteva poco prima che lei morisse. L’uomo però non sarebbe stato il solo a disporre di quel bancomatPoco prima di morire era stata lei stessa a denunciare l’uomo che lo aveva aiutato per alcuni mesi nelle faccende quotidiane, accusandolo di aver sottratto all’incirca 5500 euro dal suo conto bancario senza averne l’autorizzazione. In seguito, però, aveva manifestato l’intenzione di ritirare la querela.
S.A., 48enne originario di Pagno e residente a Barge, si è trovato così a rispondere dei fatti risalenti alla primavera del 2018 senza che il giudice potesse ascoltare la parte offesa, deceduta nel dicembre dello stesso anno. Quest’ultima aveva dettagliato l’elenco dei presunti prelievi non autorizzati sulla sua carta bancomat, che lei stessa aveva consegnato più volte a S.A. perché provvedesse ai pagamenti in sua vece: “La signora era vedova e senza figli e riceveva una lauta pensione” ha ricordato nella sua deposizione il maresciallo Davide Martilla, comandante dei carabinieri di Barge.
L’anziana aveva difficoltà a spostarsi da casa per ragioni di salute e perché risiedeva in una zona impervia del comune di Barge. S.A., presentatole dal fratello, la aiutava con la spesa e l’accompagnava anche in un bar locale dove a detta di vari testimoni lei era solita spendere forti somme nelle slot machine. In passato, inoltre, aveva denunciato ai carabinieri la scomparsa di alcuni suoi effetti personali formulando sospetti su un pregiudicato del paese al quale aveva chiesto di effettuare lavori in casa: “Non ero la sola persona a seguirla, - ha confermato da parte sua l’imputato - c’erano anche due donne di nazionalità rumena. Penso fosse manipolata da loro, tanto è vero che le sono spariti gioielli e altri oggetti in casa”.
L’accusato ha smentito di aver mai effettuato operazioni non autorizzate sul conto dell’anziana ma il pubblico ministero Anna Maria Clemente, all’esito dell’istruttoria, ha chiesto comunque la sua condanna a otto mesi di reclusione: “Sebbene la querela sia stata poi rimessa, la persona offesa non ha potuto precisare per quali motivi l’abbia fatto” ha sottolineato la rappresentante della Procura nella requisitoria. L’avvocato Davide Ghione aveva chiesto invece una sentenza di assoluzione proprio sulla base del fatto che la stessa parte offesa avesse ritirato le sue accuse, a suo dire in cambio di un futuro risarcimento. Dirimente per la difesa la circostanza che altre persone oltre a S.A. accompagnassero l’anziana, un soggetto fragile e con svariati problemi di salute: “Non c’è prova né che S.A. abbia utilizzato in maniera indebita la carta né che abbia trattenuto per sé il denaro, quand’anche l’avesse fatto” ha concluso il legale.
Il giudice Emanuela Dufour ha accolto le ragioni della difesa pronunciando sentenza di assoluzione perché il fatto non sussiste.
a.c.
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