Famiglia del Saluzzese ritira la querela contro Studio Aperto dopo la rettifica
Un servizio del tg di Italia 1 metteva in relazione il suicidio di una ragazza con le indagini sui satanisti che portarono all’arresto di Valter GiordanoA seguito della rettifica mandata in onda da Studio Aperto e di un risarcimento si è chiusa la vicenda processuale che vedeva imputate a Cuneo due giornaliste di Mediaset, Silvia Vada e Sabrina Lacchini, denunciate per diffamazione da una famiglia di Bagnolo Piemonte.
Il procedimento riguardava un servizio realizzato dal telegiornale di Italia 1 il 27 maggio 2013. Nei filmati si parlava di alcuni suicidi tra i giovanissimi del Saluzzese che avrebbero portato i Carabinieri a indagare sulla possibile attività di sette sataniche nella provincia Granda. Veniva menzionata anche la morte di una ragazza di Bagnolo Piemonte, mostrando immagini della sua abitazione e un’intervista al padre, montata all’interno di un pezzo giornalistico i cui contenuti erano stati ritenuti diffamatori dalla famiglia della defunta giovane.
Il ‘caso satanismo’ nelle scuole saluzzesi era stato sollevato da un articolo dello stesso maggio 2013 pubblicato su Il Fatto Quotidiano a firma di Davide Milosa e Ferruccio Sansa. Le relative indagini non arrivarono a nessun riscontro in merito a presunte affiliazioni dei ragazzi alle sette, ma permisero di portare alla luce la torbida trama di sesso e ricatti imbastita da un docente del liceo ‘Soleri’ di Saluzzo, Valter Giordano. Il professore ha in seguito patteggiato due anni di pena per aver intrattenuto relazioni sessuali con due allieve minorenni: dopo un periodo tra carcere e comunità di recupero e uno sconto per buona condotta, dal 2015 è tornato in libertà.
Un’analoga denuncia presentata dai familiari della ragazza di Bagnolo contro i giornalisti de Il Fatto Quotidiano si era conclusa con l’archiviazione disposta dal gip di Roma nel 2015. Nel procedimento odierno invece è stato raggiunto un accordo che ha portato alla remissione della querela.
Soddisfatta il legale di parte civile, l’avvocato Alessandra Silvestri del foro di Milano, che così commenta la conclusione del procedimento: “Dopo anni di sofferenza lo scorso 10 dicembre è stato posto un punto sulla dolorosa vicenda legata alle cause della scomparsa di una triste giovane donna; per i genitori la vicenda giudiziaria ha rappresentato una vera e propria battaglia sostenuta non solo per reintegrare l'onore della propria figlia, ma per ricondurre le interpretazioni degli accadimenti alla verità, che, pur senza eclatanti spiegazioni, ci riporta alla tragicità, spesso immotivata, del ciclo della vita, sulla quale non si possono accettare fraintendimenti”.
Andrea Cascioli
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